Sara Epis, docente di parassitologia presso l’Università Statale di Milano, ha lanciato un importante allerta il 17 luglio 2025, riguardo all’espansione delle arbovirosi in Italia. L’esperta ha sottolineato come il cambiamento climatico e gli uccelli giochino un ruolo cruciale nella diffusione di questi virus, mettendo in evidenza le sfide crescenti che la salute pubblica deve affrontare in questo contesto.
Virus West Nile e la sua diffusione in Italia
In Italia, l’attenzione si concentra sull’aumento dei casi di infezione da virus West Nile, con particolare preoccupazione per la città di Latina, dove sono stati registrati alcuni dei primi casi autoctoni di quest’anno. Secondo i rapporti forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, il virus è tradizionalmente endemico nel Nord Italia, in particolare nella Pianura Padana, ma ha iniziato a diffondersi anche nel Sud, colpendo prevalentemente gli uccelli e le zanzare. Nonostante i casi umani siano relativamente rari, Sara Epis ha osservato che la loro comparsa non sorprende, considerando che il virus era già stato segnalato in altre regioni del Centro-Sud in anni precedenti.
La trasmissione del virus West Nile avviene principalmente attraverso le zanzare notturne, in particolare la specie Culex pipiens, che è ampiamente diffusa nel Centro-Sud Italia e risulta positiva al virus. La trasmissione avviene quando le zanzare pungono gli uccelli, che fungono da serbatoi principali del patogeno, ma possono infettare anche l’uomo e altri animali, come i cavalli, considerati ospiti accidentali.
Statistiche e tendenze delle arbovirosi in Italia
Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un incremento dei casi di arbovirosi. Nel 2024, sono stati confermati oltre 450 casi di infezione da virus West Nile, alcuni dei quali hanno portato a decessi. La maggior parte dei casi si verifica durante i mesi estivi, in particolare a luglio e agosto, con un picco che si estende fino a settembre. La dottoressa Epis ha previsto un ulteriore aumento dei casi, specialmente nel Nord Italia, dove le prime infezioni sono state registrate già a giugno.
Il ciclo di trasmissione del virus è mantenuto dalla zanzara infetta e dagli uccelli. È importante notare che gli esseri umani e gli equidi non possono trasmettere il virus ad altre zanzare, il che limita il mantenimento del ciclo. La presenza di uccelli infetti in aree urbane contribuisce alla diffusione del patogeno e aumenta la possibilità di nuove infezioni.
Impatto del cambiamento climatico sulle arbovirosi
Sara Epis ha evidenziato il legame tra il cambiamento climatico e l’aumento delle arbovirosi. Le temperature più elevate e gli inverni più miti favoriscono la sopravvivenza delle zanzare vettori, come la Culex pipiens, accelerando il loro ciclo riproduttivo e prolungando la stagione di trasmissione. La presenza di uccelli in ambienti urbani rappresenta un ulteriore fattore di rischio. L’esperta ha rimarcato la complessità della situazione, dove molteplici fattori possono influenzare l’aumento dei casi.
Misure di protezione contro il virus West Nile
Per proteggersi dal virus West Nile, è fondamentale adottare alcune precauzioni. Durante le ore notturne, è consigliabile utilizzare repellenti e indossare abbigliamento adeguato, come maniche lunghe, per ridurre il rischio di punture. Queste misure sono particolarmente importanti nelle aree in cui il virus è noto per circolare. La dottoressa Epis ha esortato la popolazione a rimanere vigile e a seguire le indicazioni per la prevenzione delle infezioni, sottolineando l’importanza della consapevolezza e della preparazione in questo contesto di crescente preoccupazione sanitaria.