Il mercato immobiliare di Milano ha registrato negli ultimi dieci anni una crescita senza precedenti, posizionando la città come la più costosa in Italia e tra le più care in Europa per l’acquisto di immobili. Questa tendenza ha preso piede a partire dall’Expo 2015, un evento che ha catalizzato l’attenzione su Milano e ha dato inizio a un periodo di grande sviluppo urbano.
Cause del boom immobiliare
Il mercato milanese è attualmente alimentato da investimenti orientati alla ricerca di rendite attraverso gli affitti brevi, con i fondi immobiliari che si sono affermati come i principali attori in questo settore. Negli ultimi dieci anni, i prezzi al metro quadro sono aumentati di oltre il 60%. Attualmente, il prezzo medio per metro quadro supera i 5.000 euro, con punte che possono superare i 10.000 euro nelle aree più richieste della città. La spiegazione di tale crescita rimane complessa e controversa, sollevando interrogativi sulla possibilità di una bolla speculativa in atto.
Il costo della vita a Milano
Acquistare un immobile a Milano implica la necessità di disporre di risorse economiche e redditi elevati. Questo fenomeno è in gran parte attribuibile al progetto di Porta Nuova, guidato dall’imprenditore Manfredi Catelli, attualmente sotto inchiesta. Tra le opere realizzate spicca il noto bosco verticale, simbolo di una nuova era per l’architettura milanese. A questo si sono aggiunti altri grattacieli e numerosi progetti edilizi, attirando investitori con l’intento di costruire immobili destinati alla locazione.
Le nuove dinamiche del mercato
Anche le zone semicentrali, situate al di fuori della circonvallazione ma ben collegate tramite la metropolitana, hanno visto un incremento di progetti immobiliari, con rendite attese che promettono di essere significative. Questo cambiamento ha trasformato Milano, storicamente aperta a una popolazione lavorativa diversificata, in una città dove la domanda di abitazioni supera l’offerta, creando una situazione di emergenza abitativa. La crescente carenza di alloggi popolari e di studentati rende evidente la necessità di affrontare questa problematica, che potrebbe aggravarsi ulteriormente nel prossimo futuro.