Un attacco aereo israeliano ha colpito la chiesa cristiana della Sacra Famiglia, situata a est di Gaza City, il 15 febbraio 2025. L’incidente ha causato lievi ferite a padre Gabriel Romanelli, che è stato avvistato mentre camminava tra le vittime. Questa chiesa rappresenta un simbolo per la ristretta comunità cristiana rimasta nell’enclave palestinese e attualmente accoglie circa 500 sfollati cristiani.
Reazioni all’attacco
Un fedele presente al momento dell’attacco ha dichiarato: “C’erano anziani, civili innocenti. Mia madre è stata ferita alla testa da una scheggia. Questo attacco è completamente ingiustificato.” Gli operatori della protezione civile, preoccupati per la situazione, continuano a lanciare appelli alla comunità internazionale affinché vengano adottate misure per proteggere i civili a Gaza.
Condanna internazionale
L’attacco a un luogo di culto ha suscitato forti reazioni da parte della comunità internazionale. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha definito l’episodio come un atto grave, sottolineando che gli attacchi contro la popolazione civile a Gaza non possono essere tollerati. Anche l’ambasciatore israeliano in Italia ha espresso “profondo rammarico” per il danno subito dalle vite innocenti e ha confermato che sono in corso indagini sull’accaduto.
Il legame con Papa Francesco
La parrocchia della Sacra Famiglia è conosciuta a livello globale per il suo legame con il defunto Papa Francesco, che contattava regolarmente la chiesa fin dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Questo non è il primo attacco subito dalla chiesa: nel dicembre 2023, un cecchino israeliano aveva aperto il fuoco all’interno della chiesa, uccidendo due donne che vi si erano rifugiate. La situazione per la comunità cristiana di Gaza rimane critica, con la chiesa che continua a essere un rifugio in un contesto di crescente violenza.