Una micro-incisione di soli 3 centimetri sull’ombelico per la rimozione di un tumore ovarico rappresenta un significativo passo avanti nella chirurgia robotica, come dimostrato dai ginecologi oncologi dell’IRCCS Candiolo, situato nella città metropolitana di Torino. Questo intervento, realizzato utilizzando la più recente versione del robot Da Vinci, è stato recentemente documentato nell’International Journal of Gynecological Cancer. La tecnica innovativa offre nuove opportunità in termini di sicurezza, preservazione della fertilità, tempi di recupero rapidi e risultati estetici ottimali.
Il valore della chirurgia robotica
Luigi Carlo Turco, Direttore dell’Ovarian Cancer Center dell’Istituto di Candiolo IRCCS, sottolinea l’importanza di questa nuova procedura per le pazienti affette da carcinoma ovarico in fase iniziale, in particolare per le giovani donne. Il caso clinico descritto nell’articolo riguarda un raro tipo di tumore ovarico epiteliale, che rappresenta il 6% di tutte le neoplasie ovariche e che è frequentemente associato all’endometriosi. Questo tumore è noto per la sua resistenza alla chemioterapia tradizionale.
L’intervento, caratterizzato da un’unica incisione, consente non solo la rimozione del tumore, ma anche la realizzazione di tutte le procedure standard necessarie per una corretta stadiazione e conservazione del carcinoma ovarico. Ciò avviene mantenendo intatta la possibilità per le pazienti di avere figli, un aspetto cruciale in questo tipo di intervento.
Procedura e risultati
Durante l’intervento, è stato rimosso l’ovaio colpito e sono state effettuate esplorazioni approfondite della cavità addominale per verificare la presenza di eventuali metastasi. La procedura ha incluso anche la linfoadenectomia pelvica e lomboaortica, tutto attraverso la piccola incisione ombelicale. Le linee guida internazionali per il trattamento del tumore ovarico prevedono solitamente un intervento di laparotomia, che richiede un’incisione mediana più ampia, coprendo quasi l’intero addome.
Turco spiega che, sebbene le tecniche laparoscopiche siano autorizzate solo nei centri oncologici specializzati, esse richiedono comunque quattro piccole incisioni addominali per consentire il passaggio degli strumenti chirurgici. Tuttavia, l’Istituto di Candiolo ha fatto un ulteriore passo avanti con la procedura a porta singola, che limita a un’unica incisione. Questo approccio riduce significativamente la dimensione della ferita, la cicatrice, il dolore post-operatorio e i tempi di degenza, migliorando notevolmente l’esperienza complessiva per le pazienti.
Le innovazioni nel campo della chirurgia oncologica continuano a progredire, e l’IRCCS Candiolo si posiziona all’avanguardia, offrendo soluzioni sempre più efficaci e meno invasive per il trattamento dei tumori ovarici.