Un evento inaspettato ha catturato l’attenzione durante un concerto dei Coldplay, tenutosi il 5 maggio 2025 nei pressi di Boston. La tradizionale kiss cam, presente in numerosi eventi sportivi statunitensi, ha sorpreso due spettatori, Andy Byron e Kristin Cabot, in un momento imbarazzante. La telecamera, solitamente dedicata a coppie innamorate, ha inquadrato i due, portando a una reazione che ha rapidamente fatto il giro del mondo.
Il momento imbarazzante della kiss cam
Quando i volti di Andy Byron e Kristin Cabot sono apparsi sul maxischermo, il loro comportamento è stato tutt’altro che romantico. Invece di baciarsi, i due hanno mostrato un’espressione di shock, con Kristin che si è coperta il viso con le mani e Andy che si è chinato, desiderando sfuggire alla situazione. La situazione è stata ulteriormente esacerbata dall’intervento di Chris Martin, frontman dei Coldplay, che ha commentato con ironia: “O quei due hanno una tresca o sono molto timidi”. Questo scambio ha reso il momento ancora più memorabile e, in pochi istanti, le immagini sono diventate virali, condivise su vari social media.
I due protagonisti sono emersi come figure pubbliche, svelando le loro identità: Andy è l’amministratore delegato di Astronomer, un’azienda di sviluppo software, mentre Kristin è responsabile delle risorse umane. Entrambi, purtroppo, sono sposati, ma non tra di loro, sollevando interrogativi sulla loro vita privata. Il clamore generato dalla situazione ha portato molti a riflettere su cosa potrebbe accadere se si trovassero in una situazione simile.
Le implicazioni legali e la privacy
La questione della privacy è diventata centrale in seguito all’incidente. In Italia, dove le leggi sulla privacy sono molto più rigorose rispetto a quelle statunitensi, l’avvocato Mario Ponari ha commentato: “C’è un solo modo per evitare che accada l’irreparabile, ed è non andare a un concerto con l’amante, o almeno non in un evento così affollato”.
Ponari ha spiegato che, secondo la legge sul diritto d’autore, le riprese effettuate in luoghi pubblici non richiedono consenso. Tuttavia, questa normativa risale al 1933, un’epoca in cui Internet non esisteva. Pertanto, il problema non è tanto la registrazione di un’immagine, quanto la sua diffusione successiva. Se i due non avessero reagito in quel modo, probabilmente l’incidente sarebbe rimasto confinato all’interno dello stadio, senza alcuna violazione della privacy.
Ponari ha citato un caso simile, in cui una persona è stata ripresa in spiaggia con un amante durante il Giro d’Italia. Anche in quel caso, la legge stabilisce che non è necessario il consenso se il video è collegato a eventi di pubblico interesse. In Italia, i responsabili sarebbero coloro che diffondono le immagini, poiché la legge vieta la pubblicazione di ritratti che possano danneggiare l’onore o la reputazione di una persona. Tuttavia, trovare un colpevole in mezzo a una folla di decine di migliaia di persone dotate di smartphone è praticamente impossibile.
Questa situazione ha aperto un dibattito sull’importanza di rivedere le leggi sulla privacy e sulla diffusione delle immagini, alla luce dell’evoluzione tecnologica e della viralità dei social media.