Andrea Sempio è tornato a parlare dell’**omicidio** di **Chiara Poggi**, avvenuto a **Garlasco**, nel corso di un’intervista. In questo incontro, il 36enne ha chiarito alcuni punti cruciali delle sue **deposizioni**, in particolare riguardo allo **scontrino** emesso il giorno del **delitto**. Sempio ha spiegato che non è stato portato durante una pausa del **verbale**, ma che è stato successivamente richiamato a **Vigevano** per ulteriori domande. “Mi hanno fatto alcune domande, ma non mi hanno chiesto della giornata”, ha raccontato Sempio, specificando che, dopo il primo interrogatorio, è tornato a casa.
Il ritorno a Vigevano
Durante l’intervista, Sempio ha rivelato di essere stato richiamato mentre si trovava quasi a **Garlasco**. “Quando eravamo quasi a **Garlasco**, ci hanno contattato di nuovo per ulteriori domande”, ha affermato. Questo richiamo ha comportato il ritorno in **caserma**, dove era presente anche il suo amico **Mattia Capra**. Sempio ha descritto come, nei giorni successivi, si sia notato che nel loro gruppo di amici i tempi di **interrogatorio** variavano, e lui fosse quello che aveva impiegato più tempo per via dei viaggi tra **Garlasco** e **Vigevano**. “Mi hanno fatto domande sulla giornata e abbiamo toccato il tema dello **scontrino**”, ha detto.
Lo scontrino e la sua consegna
Sempio ha continuato il suo racconto spiegando che, durante l’**interrogatorio**, ha ricordato di avere ancora lo **scontrino**. Ha contattato sua madre dalla **caserma** per confermare la sua presenza in un cassetto di casa. “Abbiamo concluso il **verbale** dicendo che sarei andato a prenderlo dopo”, ha aggiunto. Una volta recuperato lo **scontrino**, Sempio lo ha riportato in **caserma**, dove, invece di tornare nella sala **interrogatori**, hanno fatto una fotocopia sul bancone e hanno annotato nel **verbale** che gli era stato consegnato.
Il malessere durante l’interrogatorio
Un altro punto importante emerso nell’intervista riguarda l’**ambulanza** chiamata durante l’**interrogatorio**. Sempio ha dichiarato di non ricordare se fosse stata quella volta o un’altra, ma ha specificato di essere già malato di **febbre** da giorni. “Non sono svenuto, ma ho avuto un momento di **malessere** e loro hanno deciso di chiamare l’**ambulanza**”, ha spiegato. Ha sottolineato che non c’è stato alcun episodio drammatico, affermando che se fosse successo qualcosa di grave, gli agenti se ne sarebbero sicuramente ricordati.
Nue indagini sul delitto di Garlasco
Il 27 marzo 2025, si svolgerà un’**udienza** convocata dal giudice per le **indagini preliminari** **Daniela Garlaschelli** a **Pavia**. Questo incontro è parte di un **incidente probatorio** che coinvolge l’assegnazione dell’incarico al **perito dattiloscopista** **Domenico Marchigiani**. La sua missione sarà quella di cercare e comparare **impronte** sui reperti recuperati dalla scena del **crimine**, risalenti a 18 anni fa, come confezioni di **tè** e **cereali**. Le nuove analisi includeranno anche fogli di **acetato** con tracce **papillari** repertate in passato.
La **Procura** di **Pavia** ha richiesto che l’**incidente probatorio** si estendesse alla ricerca di **impronte**, in seguito a una possibile traccia **papillare** trovata sulla confezione di **tè**. Il giudice ha dato il via libera per l’**udienza**, prevista per la settimana prossima, per conferire l’incarico e stabilire un termine per le analisi.
Accertamenti genetici e nuove tracce
Le **indagini** continuano con attenzione anche sul fronte degli **accertamenti genetici**, a cura della perita **Denise Alban**. Questi **accertamenti** dovrebbero riprendere all’inizio di agosto, dopo che una prima analisi ha rivelato solo una traccia **genetica** maschile su una **garza** utilizzata per prelevare materiale biologico dalla bocca di **Chiara**. L’analisi centrale dell’**incidente probatorio** verterà sui profili **genetici** trovati sulle unghie della giovane, uno dei quali potrebbe appartenere a **Sempio**.
La ricerca del cromosoma Y
Le **indagini** si concentrano anche sul **cromosoma Y** isolato da **Denise Alban**, su due campioni, uno dei quali presenta tracce dell’**infermiere** che ha lavorato in sala **autoptica**. Gli inquirenti procederanno su due binari paralleli, evitando prelievi indiscriminati e concentrandosi su tecnici che hanno avuto contatti con la giovane. Saranno effettuati **tamponi** mirati tra le conoscenze di **Chiara** e del suo gruppo di amici.
La complessità delle indagini
La situazione è complicata, poiché si deve stabilire se il **Dna** di “ignoto 3” sia frutto di **contaminazione**. Alcuni consulenti di parte ritengono probabile che la traccia biologica sia mescolata con quella di un **assistente** del medico legale. La ricerca del proprietario del **cromosoma Y** senza nome è in corso, mentre si attende una terza replica degli esami **Dna** già noti.
Le dichiarazioni del ministro della Giustizia
Il caso ha attirato l’attenzione anche del **ministro della Giustizia**, **Carlo Nordio**, che ha commentato le recenti scoperte, affermando che la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente. “Comunque finisca, finirà male, poiché ora emerge che l’**imputato** condannato potrebbe non essere il **colpevole**”, ha dichiarato, sottolineando le nuove ipotesi che stanno emergendo.