Il 18 luglio 2025, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha inviato una lettera al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, comunicando formalmente il rifiuto dell’Italia di adottare gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale per il 2024. Questa decisione posiziona l’Italia in linea con la posizione degli Stati Uniti. Gli emendamenti, approvati durante la 77ª Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi a Ginevra dal 27 maggio al 1 giugno 2024, mirano a stabilire un quadro giuridico vincolante per affrontare le emergenze sanitarie globali. Tra le novità proposte vi è l’introduzione del concetto di “emergenza pandemica” e la promozione di “maggiore solidarietà ed equità” tra i Paesi membri.
Il rifiuto degli Stati Uniti alle norme Oms sulle pandemie
Il governo degli Stati Uniti ha ufficialmente respinto le nuove norme sulla gestione delle pandemie, adottate nel 2024 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa posizione è stata motivata dalla preoccupazione che tali emendamenti violino la sovranità nazionale. Gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale, che prevedevano l’introduzione del concetto di “urgenza pandemica” e l’incremento della solidarietà tra i Paesi, sono stati criticati dal ministro della Sanità, Robert Kennedy Jr., e dal segretario di Stato, Marco Rubio. In una nota congiunta, hanno dichiarato che “questi emendamenti rischiano di ostacolare indebitamente il nostro diritto sovrano di elaborare la nostra politica sanitaria”.
La posizione degli Stati Uniti si è ulteriormente inasprita dopo l’uscita dall’Oms avvenuta nel 2025, sotto la presidenza di Donald Trump. Tuttavia, il Dipartimento di Stato ha chiarito che gli emendamenti al Regolamento rimangono vincolanti per il Paese, nonostante la decisione di ritirarsi dall’organizzazione. Gli Stati Uniti hanno sottolineato la loro intenzione di mettere al centro delle loro politiche la protezione degli americani, respingendo qualsiasi normativa internazionale che possa compromettere le libertà individuali, la vita privata e la libertà di espressione.
Le tensioni tra gli Stati Uniti e l’Oms, così come il rifiuto dell’Italia di aderire a tali emendamenti, evidenziano un crescente scetticismo e resistenza nei confronti di un approccio globale alla salute pubblica, mettendo in discussione l’efficacia delle politiche sanitarie internazionali nel contesto delle emergenze sanitarie future.