Il 18 luglio 2025, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha formalizzato il rifiuto dell’Italia riguardo agli emendamenti 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale, in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus. Questa decisione segna un allineamento della posizione italiana a quella degli Stati Uniti, che hanno già espresso la loro contrarietà a tali modifiche.
Emendamenti e rifiuto italiano
Gli emendamenti in questione mirano a creare un quadro giuridico vincolante per affrontare le emergenze sanitarie globali. Nella lettera, Schillaci ha fatto riferimento all’articolo 61 del Regolamento sanitario internazionale del 2005, comunicando ufficialmente il rifiuto da parte italiana degli emendamenti adottati durante la 77ª Assemblea Mondiale della Sanità. Tali emendamenti introducevano il concetto di “urgenza pandemica” e promuovevano una maggiore solidarietà e equità all’interno dell’Oms.
Motivazioni del governo degli Stati Uniti
Il governo degli Stati Uniti ha motivato il proprio rifiuto affermando che le nuove norme violerebbero la sovranità nazionale. Attualmente, gli Stati Uniti stanno completando il processo di uscita dall’Oms, iniziato con uno dei primi ordini esecutivi firmati da Donald Trump a gennaio 2025. Sebbene il ritiro non sia ancora ufficiale, la Costituzione dell’Oms stabilisce che il processo diventi effettivo solo un anno dopo la notifica ufficiale.
Partecipazione attiva e contributo finanziario
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno sospeso la loro partecipazione attiva e il contributo finanziario all’Oms, richiamando il personale e interrompendo la loro presenza alle assemblee principali dell’organizzazione nel 2025. Questo processo di uscita è previsto per completarsi nel gennaio 2026, a meno che non si verifichino cambiamenti significativi a livello politico.
Il primo accordo pandemico globale
Nel maggio 2025, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato formalmente il primo Accordo Pandemico Globale, mirato a migliorare la preparazione e la risposta a future pandemie. Questo accordo è il risultato di tre anni di negoziati, avviati in seguito alle carenze emerse durante la pandemia di COVID-19. Durante il voto in commissione che ha preceduto l’adozione, 124 Paesi hanno espresso il loro sostegno, senza voti contrari, mentre 11 Paesi, tra cui l’Italia, si sono astenuti.
Motivazioni dell’astensione italiana
L’astensione dell’Italia è stata motivata dalla necessità di preservare la sovranità nazionale nelle decisioni relative alla salute pubblica. Oltre all’Italia, si sono astenuti anche Polonia, Slovacchia, Iran, Israele e Russia. Questo accordo rappresenta il secondo strumento vincolante negoziato sotto l’articolo 19 della Costituzione dell’Oms, dopo la Convenzione quadro per il controllo del tabacco del 2003. L’Accordo Pandemico entrerà in vigore una volta ratificato da almeno 60 Paesi.
Le comunicazioni ufficiali tra Italia e Oms
Nella lettera inviata al direttore generale dell’Oms, il ministro Schillaci ha fatto riferimento a una comunicazione del 19 settembre 2024 riguardante gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale. Secondo quanto stabilito dagli articoli 55 e 59 del Regolamento, gli emendamenti entreranno in vigore 12 mesi dopo la comunicazione, ovvero il 19 settembre 2025, a meno che i Paesi non notifichino il loro rifiuto.
Il ministro ha sottolineato che, ai sensi dell’articolo 61, l’Italia si oppone a tutti gli emendamenti adottati dalla 77ª Assemblea Mondiale della Sanità. Questa assemblea, svoltasi a Ginevra dal 27 maggio al 1 giugno 2024, ha adottato emendamenti significativi volti a creare un quadro giuridico per rispondere alle emergenze sanitarie. L’amministrazione Trump ha ritenuto che tali modifiche potessero interferire con il diritto sovrano di ciascun Paese di definire le proprie politiche sanitarie.