Lucca, scoperta di pedopornografia: arrestato un 56enne con migliaia di file contenenti immagini di bambini di 4 anni

Rosita Ponti

Luglio 19, 2025

La polizia ha arrestato un uomo di 56 anni originario di Lucca, trovato in possesso di un ingente numero di file di natura pornografica, nei quali erano coinvolti minori di 18 anni, alcuni dei quali addirittura di soli 4 anni. L’operazione è stata avviata dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Firenze, in risposta a numerose segnalazioni ricevute nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia. Queste segnalazioni riguardavano diverse operazioni di upload di materiale pedopornografico, che ritraeva minori di età compresa tra i 4 e i 17 anni, effettuate su varie piattaforme social da diversi profili.

Indagini e scoperte

Le indagini hanno rivelato che tutti gli account utilizzati per caricare il materiale illecito erano riconducibili a un unico utente, identificato nel 56enne lucchese. Grazie alla collaborazione tra le forze di polizia di diversi paesi, gli investigatori sono riusciti a tracciare le attività sospette e a raccogliere prove sufficienti per procedere all’arresto. L’operazione ha messo in luce non solo la gravità della situazione, ma anche l’importanza della cooperazione tra le autorità per combattere la diffusione di contenuti pedopornografici online.

Il ruolo della cooperazione internazionale

Il caso ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale nel contrasto alla pedopornografia. Le segnalazioni ricevute dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Firenze provenivano da vari paesi, dimostrando come il fenomeno non conosca confini e richieda un’azione coordinata tra le diverse forze di polizia. Le indagini hanno coinvolto esperti in sicurezza informatica e agenti di polizia, che hanno lavorato insieme per identificare e fermare l’autore di questi crimini.

Le conseguenze legali

L’arresto del 56enne lucchese comporta ora un percorso legale complesso. L’uomo è accusato di reati gravissimi, che includono la produzione e la distribuzione di materiale pedopornografico. Le leggi italiane prevedono pene severe per tali crimini, e il caso potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per l’individuo coinvolto, ma anche per le piattaforme social che hanno ospitato il contenuto illecito. Le autorità stanno ora valutando ulteriori misure per prevenire la diffusione di simili contenuti e proteggere i minori da abusi online.

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