Usa, Israele e Siria raggiungono un accordo per il cessate il fuoco

Rosita Ponti

Luglio 19, 2025

L’ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia, Tom Barrack, ha dichiarato che la recente tregua è stata supportata da attori regionali come la Turchia e la Giordania. Nel contesto di queste tensioni, il movimento palestinese Hamas ha avvertito che non rilascerà gli ostaggi se Israele non mostrerà flessibilità nei negoziati.

La disponibilità della Santa Sede a mediare

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Vaticano, ha annunciato che la Santa Sede è pronta a svolgere un ruolo di mediazione per la situazione in Ucraina e per altri conflitti. In un’intervista a TG2 Post, Parolin ha sottolineato che la disponibilità della Chiesa cattolica a facilitare il dialogo rimane attiva. Tuttavia, ha evidenziato che la mediazione richiede l’accettazione di entrambe le parti coinvolte nel conflitto. La diplomazia vaticana continua a perseguire questa opportunità, pur riconoscendo le difficoltà attuali nel raggiungere ulteriori progressi. Parolin ha osservato che anche altri tentativi di mediazione, al di fuori del Vaticano, non hanno avuto successo fino ad oggi.

Hamas e la questione degli ostaggi

Hamas ha espresso la sua posizione riguardo al rilascio degli ostaggi, affermando che non ci sarà un ritorno a accordi parziali se Israele non si dimostrerà pronto al dialogo. Abu Obeida, portavoce delle Brigate al Qassam, ha dichiarato che, se Israele continuerà a rimanere inflessibile, non ci sarà la possibilità di liberare dieci ostaggi, come precedentemente proposto. Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un’intervista con Al Jazeera. Recentemente, fonti di Axios hanno riferito che Stati Uniti, Qatar ed Egitto hanno presentato a entrambe le parti una versione rinnovata di un accordo di cessate il fuoco e di scambio di ostaggi, che include anche la liberazione di prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che esistono buone possibilità di raggiungere un accordo di cessate il fuoco con Hamas.

Israele e il sostegno degli Stati Uniti

In un tentativo di ottenere supporto per lo sgombero dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, il responsabile dei servizi segreti israeliani ha recentemente visitato Washington. Secondo quanto riportato da Axios, il governo israeliano sta cercando che l’amministrazione Trump fornisca incentivi ai Paesi disposti ad accogliere i palestinesi. Questa strategia riflette l’intento di Israele di gestire la situazione nella regione in modo più efficace, cercando alleanze e supporto internazionale.

Tragedia in Cisgiordania

Un tragico evento ha scosso il villaggio di Yabad, nella Cisgiordania settentrionale, dove un ragazzo palestinese di 14 anni, Amro Kabah, è stato ucciso dalle Forze di difesa israeliane. Il Ministero della Salute palestinese ha confermato l’accaduto, riportando che i soldati avrebbero aperto il fuoco contro il ragazzo, impedendo ai soccorsi di raggiungerlo. Testimoni oculari hanno affermato che il padre del ragazzo è stato aggredito e arrestato mentre cercava di avvicinarsi al figlio. Solo dopo il suo arresto, il Mezzaluna rossa è riuscito a trasportare il ragazzo all’ospedale, dove è stato dichiarato morto.

Cessate il fuoco tra Israele e Siria

In un altro sviluppo significativo, Israele e Siria hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, sostenuto da Turchia, Giordania e altri Paesi vicini. L’ambasciatore americano in Turchia, Tom Barrack, ha dichiarato che è fondamentale per le diverse comunità in Siria, inclusi drusi, beduini e sunniti, deporre le armi e lavorare insieme per costruire una nuova identità siriana basata sulla pace e sulla prosperità con i Paesi limitrofi.