Nella giornata di domenica, il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha officiato una messa nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. Questo evento si è svolto dopo il tragico attacco di giovedì scorso, quando un colpo di mortaio israeliano ha provocato la morte di tre persone e ha lasciato diversi feriti. La celebrazione ha rappresentato un momento di vicinanza e solidarietà nei confronti della comunità colpita, segnando la conclusione della sua visita iniziata venerdì.
Parole di conforto del cardinale
Durante la funzione, il cardinale Pizzaballa ha rivolto parole di conforto ai membri della comunità rifugiati nella chiesa, esprimendo la sua profonda preoccupazione non solo per i cristiani, ma per l’intera popolazione di Gaza. “Non siete dimenticati”, ha affermato il Patriarca, sottolineando l’importanza della presenza della Chiesa in un momento così difficile. La messa è stata concelebrata da padre Gabriel Romanelli, il parroco della Sacra Famiglia, che ha subito ferite durante il raid.
Situazione grave a Gaza
La situazione a Gaza è stata descritta da padre Romanelli come estremamente grave. “Siamo stati confortati dalla vicinanza della Chiesa, come sempre. Ci ha contattato Papa Leone. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa è venuto a trovarci, accompagnato dal patriarca greco-ortodosso. È stata una visita molto sentita, un momento di grande bellezza in mezzo a questa tragedia, dove il conforto, la preghiera e la presenza dei pastori e dei fedeli sono stati fondamentali”, ha dichiarato il parroco ai media vaticani.
Importanza della pace
Padre Romanelli ha continuato a esprimere la sua preoccupazione per la situazione attuale, sottolineando l’importanza di pregare per la pace e di convincere il mondo che la guerra non porterà alcun beneficio. “Più presto finisce, meglio sarà per tutti: per la Palestina, per Israele e per tutti i cittadini”, ha affermato.
Riflessioni sulla preghiera e il perdono
Durante la messa, il parroco ha anche ricordato i defunti, recitando la preghiera del Signore Gesù: “Signore, perdonali perché non sanno quello che fanno”. Ha ribadito l’importanza del perdono, che è fonte di grazia e pace. “Vi chiedo ancora le preghiere e cerchiamo di convincere il mondo a porre fine a questa guerra, così da poter ricominciare a costruire la pace, la giustizia e la riconciliazione sia in Palestina che in Israele“, ha concluso padre Romanelli.