Media: attesa per un accordo tra Israele e Hamas sul rilascio degli ostaggi

Veronica Robinson

Luglio 20, 2025

Nelle ultime 24 ore, la situazione a Gaza si è aggravata ulteriormente con la morte di 39 palestinesi, vittime di attacchi mentre attendevano aiuti alimentari. La notizia è stata confermata da fonti locali, che segnalano anche il ferimento di oltre cento persone. Il parroco della Sacra Famiglia, Padre Gabriel Romanelli, ha lanciato un appello attraverso i media vaticani, evidenziando la gravità della condizione nella Striscia. Nel frattempo, a Tel Aviv, un gruppo di manifestanti ha chiesto al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di intervenire per un accordo che possa portare pace a Gaza.

Francia, appello al rispetto del cessate il fuoco

Il ministero degli Esteri francese ha esortato le parti coinvolte nel conflitto siriano a rispettare il cessate il fuoco dichiarato per la regione di Sweida. Nonostante l’annuncio della tregua, i combattenti tribali continuano a scontrarsi con i drusi. Il governo francese ha accolto con favore l’iniziativa di cessate il fuoco, sottolineando l’urgenza di fermare la violenza e i combattimenti. “La Francia chiede a tutte le parti di rispettare rigorosamente l’accordo”, hanno dichiarato fonti ministeriali. La situazione a Sweida rimane tesa, con la popolazione che spera in una stabilizzazione duratura.

Media, ottimismo per l’accordo tra Israele e Hamas

Fonti vicine ai negoziati hanno riportato un cauto ottimismo riguardo a un possibile accordo tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi. Secondo i media israeliani, ci sono segnali di progresso e si prevede che un’intesa possa essere raggiunta entro due settimane. Tuttavia, Hamas sta ponendo delle condizioni sul numero di prigionieri da rilasciare in cambio degli ostaggi. L’influenza del Qatar è considerata cruciale per facilitare i negoziati, che continuano a suscitare interesse e preoccupazione a livello internazionale.

La situazione a Gaza continua a deteriorarsi

Padre Gabriel Romanelli ha descritto la condizione a Gaza come “molto grave”, dopo essere stato ferito in un attacco alla chiesa della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica nella Striscia. La comunità locale è sotto pressione e le strutture religiose sono state colpite, aggravando la crisi umanitaria. La testimonianza del parroco ha messo in luce le difficoltà quotidiane che i cittadini di Gaza affrontano, con la speranza di un miglioramento che sembra lontano.

Proteste a Tel Aviv per il ritorno degli ostaggi

A Tel Aviv, i familiari degli ostaggi rapiti da Hamas continuano a manifestare per chiedere il ritorno dei loro cari. Ieri sera, migliaia di persone hanno marciato verso l’ambasciata degli Stati Uniti, esprimendo il loro discontento nei confronti della gestione della guerra da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu. Tra i partecipanti, l’ex ostaggio Yocheved Lifshitz e altri parenti hanno esposto cartelli chiedendo un “grande, bellissimo accordo” da parte del presidente Trump. La mobilitazione ha attirato l’attenzione dei media, con un messaggio chiaro: “Salvate gli ostaggi, mettete fine alla guerra”.

Damasco, cessate il fuoco a Sweida

La città di Sweida ha visto il ritiro dei combattenti tribali beduini, mentre gli scontri si sono fermati. Secondo quanto riportato da Reuters, il ministero dell’Interno siriano ha confermato il dispiegamento di forze governative per garantire il rispetto del cessate il fuoco. La speranza è che questa tregua possa portare a una stabilizzazione della situazione nella regione meridionale della Siria.

Tragedia a Gaza: 39 morti e oltre 100 feriti

La Protezione civile di Gaza ha reso noto che 39 persone sono morte e oltre 100 sono rimaste ferite a causa del fuoco israeliano nei pressi di centri di distribuzione di aiuti. Gli attacchi sono avvenuti in due località, una a sud di Khan Younis e l’altra a nord di Rafah, gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation. Le autorità israeliane hanno giustificato l’uso della forza, affermando di aver identificato “sospetti” nella zona, ma la situazione rimane altamente controversa e fonte di tensioni tra le parti coinvolte.