I genitori di Andrea Papi, il giovane tragicamente sbranato dall’orsa Jj4 nell’aprile 2023 in Val di Sole, Trentino, hanno lanciato un appello per riaprire il caso legato all’incidente. Carlo e Franca Papi, genitori della vittima, hanno espresso chiaramente la loro posizione: “Non abbiamo mai chiesto l’abbattimento dell’orsa, il nostro amore per gli animali è sincero, ma la giustizia non ci è stata concessa. Non è corretto affermare che non ci sia nessun responsabile”.
Il drammatico evento e la gestione della fauna selvatica
Il drammatico evento, avvenuto durante una passeggiata di Andrea, ha sollevato interrogativi sulla gestione della fauna selvatica nella regione. Secondo i genitori, l’orsa Jj4 era già nota per il suo comportamento pericoloso, avendo registrato ben 67 incursioni prima del tragico attacco. “Andrea non si è avventurato in cerca di guai. Le autorità sapevano che l’orsa rappresentava un rischio”, hanno sottolineato Carlo e Franca, chiedendo una revisione della decisione di chiudere il caso senza ulteriori indagini.
La situazione attuale dell’orsa Jj4
Attualmente, l’orsa Jj4 si trova in un parco nella Foresta Nera, in Germania, dove è stata trasferita dopo l’incidente. La coppia ha chiesto con forza che la situazione venga riesaminata, ritenendo che la chiusura del caso non possa essere considerata definitiva. La loro richiesta è supportata da un crescente dibattito pubblico sulla sicurezza e sulla gestione degli animali selvatici in aree frequentate da escursionisti e turisti.
Il rapporto tra uomo e natura
Il caso di Andrea Papi ha acceso i riflettori su una questione più ampia riguardante il rapporto tra uomo e natura, sollevando interrogativi sulla responsabilità delle istituzioni nella protezione della vita umana e sulla salvaguardia degli animali selvatici. La famiglia Papi spera che la loro richiesta venga ascoltata, affinché si possa fare chiarezza su quanto accaduto e garantire una maggiore sicurezza per tutti coloro che frequentano le montagne trentine.