Un caso di abuso e sfruttamento ha scosso la comunità di Vigevano, in provincia di Pavia, dove un uomo di 42 anni, affetto da disturbi psichici, è stato costretto a vivere in condizioni disumane per un periodo di quattro anni. La sua ex compagna, insieme a tre complici, lo ha segregato all’interno della propria abitazione, privandolo di riscaldamento, acqua calda e qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno.
Le condizioni di detenzione
Per impedire la fuga dell’uomo, la casa è stata circondata da filo spinato, creando una vera e propria prigione. L’intento di questa crudeltà era chiaro: impossessarsi del patrimonio dell’uomo, stimato in quasi mezzo milione di euro. La situazione è rimasta nascosta per anni, fino a quando, nel mese di novembre 2024, le autorità sono intervenute, liberando finalmente la vittima.
Le conseguenze legali
Recentemente, a distanza di tempo dalla liberazione, sono stati emessi provvedimenti di divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per gli indagati, segnando un passo importante verso la giustizia. La vicenda ha sollevato interrogativi su come possano verificarsi simili atrocità e sull’importanza di una maggiore attenzione verso le persone vulnerabili.