Delitto di Garlasco: il mistero del malore di Andrea Sempio in interrogatorio

Veronica Robinson

Luglio 21, 2025

Il 4 ottobre 2008, durante un interrogatorio, Andrea Sempio accusò un malore, un episodio che ha recentemente riacquistato importanza nel contesto della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Questo evento, inizialmente smentito dallo stesso Sempio, è stato confermato di recente, sollevando interrogativi sulla documentazione ufficiale di quel giorno. Nonostante l’assenza di riferimenti nel verbale dell’interrogatorio riguardo all’intervento del 118, l’arrivo dei soccorritori è presente negli atti in possesso degli inquirenti, che stanno esaminando nuovamente il caso della morte di Chiara Poggi, con Sempio come unico indagato.

Il malore di Sempio

Il malore di Andrea Sempio, inizialmente negato da lui e dai suoi legali, ha riacceso l’attenzione sul caso. A maggio 2025, quando è emersa la notizia della nuova indagine della procura di Pavia, i legali di Sempio avevano affermato: “Non ci risulta”. La figura di Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, Marco, è tornata a occupare un ruolo centrale nella narrazione del delitto, avvenuto 18 anni fa in via Pascoli. Questo nuovo sviluppo ha portato a una rivalutazione della sua posizione e delle circostanze legate all’omicidio.

Durante l’interrogatorio, Sempio ha dichiarato di non sentirsi bene, affermando di avere la febbre da alcuni giorni. In un’intervista al programma “Quarto Grado”, Sempio ha spiegato: “Mi ero presentato all’interrogatorio, ma già non stavo benissimo. Loro hanno notato che ero un po’ ovattato e che andavo giù, quindi hanno deciso di chiamare l’ambulanza”. Questo racconto ha gettato nuova luce sulla sua condizione durante l’interrogatorio e sull’assenza di documentazione ufficiale riguardo all’episodio.

Lo scontrino e la testimonianza di Sempio

Il 13 agosto 2007, Sempio aveva conservato uno scontrino del parcheggio di Vigevano, utilizzato come alibi. Nella stessa intervista, ha ricordato i dettagli del suo interrogatorio: “Mi hanno interrogato, poi mi hanno mandato a casa, ma mi hanno richiamato indietro. Abbiamo parlato dello scontrino, abbiamo concluso tutto e a quel punto sono andato a casa a riprenderlo, gliel’ho riportato e hanno riaggiornato il verbale”. Queste dichiarazioni hanno suscitato ulteriori domande sulla gestione delle prove e sulla trasparenza del processo investigativo.

La nuova inchiesta ha riaperto vecchie ferite e ha messo in discussione le versioni fornite in passato, costringendo gli inquirenti a riconsiderare ogni dettaglio del caso. La figura di Sempio, ora sotto la lente d’ingrandimento, continua a essere oggetto di scrutinio, mentre la ricerca della verità sul delitto di Garlasco prosegue, con l’attenzione rivolta a ogni elemento che possa chiarire le circostanze legate alla morte di Chiara Poggi.