Francia: cresce il numero di aziende che implementano politiche per il benessere dei polli

Rosita Ponti

Luglio 21, 2025

AgenPress. In Francia, il settore avicolo sta vivendo una trasformazione significativa grazie all’impegno del gruppo LDC, che ha annunciato di adottare i criteri dell’European Chicken Commitment (ECC). Questo cambiamento storico, frutto di una campagna di oltre tre anni condotta dall’organizzazione L214, mira a porre fine a pratiche di allevamento e macellazione considerate crudeli entro il 2028.

LDC, azienda che controlla il 40% del mercato francese della carne di pollo, avrà un impatto su circa 400 milioni di polli all’anno, una volta attuato il nuovo protocollo. Questa decisione coinvolge più di 120 aziende e rappresenta un forte messaggio per il settore, invitando anche le realtà che non hanno ancora intrapreso simili impegni a riflettere sulla necessità di ridurre la sofferenza degli animali.

La mobilitazione degli attivisti

Negli ultimi tre anni, gli attivisti di L214 hanno organizzato manifestazioni davanti alla sede di LDC e hanno portato avanti attività di sensibilizzazione in tutta la Francia. Le petizioni promosse hanno raccolto centinaia di migliaia di firme, mentre sondaggi e interrogazioni pubbliche hanno contribuito a mantenere alta l’attenzione su un tema cruciale: la lotta contro pratiche crudeli, ancora legali, che riguardano i polli destinati alla produzione alimentare.

I criteri dell’European Chicken Commitment stabiliscono requisiti minimi per il benessere degli animali, in risposta alle lacune delle normative europee e nazionali. Questo impegno rappresenta una risposta diretta alle sofferenze che milioni di polli subiscono ogni anno, a causa di condizioni di allevamento inadeguate e pratiche di macellazione discutibili.

I cambiamenti previsti per il benessere degli animali

L’implementazione dell’ECC porterà a una serie di modifiche significative nel settore avicolo francese. Tra le principali novità, si prevede una riduzione della densità di allevamento, che passerà da 20 a un massimo di 15 polli per metro quadro. Inoltre, sarà vietato l’allevamento di polli a crescita rapida, la cui selezione genetica ha dimostrato di causare gravi problemi di salute e sofferenze acute.

Le aziende dovranno garantire la presenza di luce naturale, posatoi e oggetti che soddisfino i bisogni naturali dei polli, come il beccare. Infine, il metodo di macellazione dovrà evitare di appendere gli animali ancora coscienti, un cambiamento che rappresenta un passo importante verso il rispetto della vita animale.

Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia, ha commentato: “L’impegno di LDC non è un traguardo, ma il minimo indispensabile. Se anche il principale produttore francese riconosce l’urgenza di cambiare, è inaccettabile che molte aziende italiane rimangano ferme, ignorando la crescente domanda sociale di giustizia per gli animali”.

La situazione in Italia e l’urgenza di un cambiamento

In Europa, oltre 6 miliardi di polli soffrono a causa delle pratiche di allevamento imposte dall’industria alimentare, che mira a massimizzare la produzione di carne a basso costo. Le condizioni di allevamento sono spesso critiche, caratterizzate da sovraffollamento e scarsa igiene. L’European Chicken Commitment è stato elaborato grazie alla collaborazione tra veterinari ed etologi, unendo le forze di circa quaranta organizzazioni per il benessere animale.

In Italia, alcune grandi aziende come Eataly, Carrefour e Cortilia hanno già scelto di aderire all’ECC, allineandosi a centinaia di altre aziende europee. Tuttavia, molte altre rischiano di rimanere indietro, continuando a condannare i polli a sofferenze inaccettabili, come denunciato dalle autorità scientifiche.

Nel 2023, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha raccomandato modifiche alle condizioni di allevamento e macellazione dei polli, sottolineando l’importanza di ridurre le densità di allevamento e di abbandonare l’uso di ceppi genetici di polli a crescita rapida. Uno studio del 2022 ha mostrato che l’ECC potrebbe ridurre del 78% il tempo trascorso dai polli in condizioni di dolore intenso e insopportabile, dimostrando l’urgenza di un cambiamento radicale nel settore avicolo.