È stata danneggiata la lapide in marmo che si trova davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, situato sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. L’incidente ha avuto luogo nella mattinata del 5 gennaio 2025, e sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Flaminia, i quali hanno effettuato un sopralluogo e raccolto rilievi tecnico-scientifici per avviare le indagini sull’accaduto.
Reazioni politiche immediate
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, ha commentato l’accaduto affermando: “Il danneggiamento della targa marmorea di Giacomo Matteotti rappresenta l’ennesimo sfregio nei confronti di un padre della Patria e di un simbolo dell’antifascismo. Condanniamo fermamente queste azioni volgari e violente e chiediamo al Governo di esprimere una condanna altrettanto decisa”.
La posizione del governo
In risposta a questa situazione, il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, ha espresso il suo sdegno attraverso un post su X, affermando: “Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave. Questo è un attacco alla sua memoria, che dobbiamo condannare con fermezza”. La posizione del governo è chiara, ma non soddisfa completamente le aspettative di alcuni esponenti politici.
Richiesta di condanna esplicita
Riccardo Magi, leader di +Europa, ha chiesto una condanna esplicita anche da parte della premier Giorgia Meloni. “Il minimo che la nostra presidente possa fare è condannare questo vile atto, che colpisce un monumento che rappresenta lo spirito democratico e antifascista degli italiani”, ha dichiarato Magi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di Matteotti come simbolo nazionale, evidenziando il suo ruolo nella lotta contro l’oppressione fascista e il coraggio dimostrato nel sfidare il regime, anche a costo della vita.