La scomparsa di Laura Santi, mons. Ivan Maffeis: “Un giorno di silenzio e dolore”

Veronica Robinson

Luglio 22, 2025

Laura Santi, giornalista di 50 anni, ha lasciato un messaggio toccante nella sua lettera di congedo, in cui ha condiviso i suoi pensieri sulla vita e sulla morte. La donna, che ha fatto notizia per la sua scelta di suicidio assistito, ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti di un “amico speciale”, il vescovo di Perugia, Ivan Maffeis. Questo incontro ha segnato un momento significativo per Santi, che ha voluto sottolineare l’importanza del dialogo e dell’ascolto in un momento così delicato.

Il commento dell’arcivescovo

Oggi, il vescovo Ivan Maffeis ha rilasciato una breve dichiarazione in merito alla scomparsa della giornalista, descrivendo questo giorno come “il giorno del silenzio, abitato dal dolore”. Maffeis ha espresso la sua tristezza per la perdita, evidenziando lo spreco che la morte comporta, ma anche la riconoscenza per il cammino condiviso con Laura Santi. Queste parole riflettono l’impatto che la giornalista ha avuto su coloro che l’hanno conosciuta e il profondo legame che si è instaurato durante il loro incontro.

Un incontro significativo

La visita del vescovo a casa di Laura Santi risale all’agosto dello scorso anno. Maffeis si era presentato come “don Ivan”, e il loro scambio è stato caratterizzato da un dialogo aperto e sincero. Laura, che si è definita ateo e membro dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha chiarito subito la sua posizione, affermando: “Buongiorno Ivan, rispondo delimitando subito il campo”. Nonostante le differenze di vedute, la conversazione si è rivelata profonda e significativa.

Durante l’incontro, Santi ha raccontato le sue esperienze e le sue sofferenze, e ha trovato in don Ivan un ascoltatore attento. La giornalista ha notato come il vescovo non abbia mai cercato di imporre le sue idee religiose, ma piuttosto abbia mostrato empatia e comprensione. “Chi sta fuori da queste sofferenze, deve inchinarsi a voi”, ha detto Maffeis, sottolineando la sua volontà di rispettare il percorso di vita di Laura.

Un’amicizia che lascia il segno

Laura Santi ha descritto il vescovo come “un uomo libero, molto umile e profondo”, affermando che non ha tentato di convincerla a cambiare idea riguardo alle sue scelte. La loro interazione è stata caratterizzata da un profondo rispetto reciproco, e Maffeis ha dimostrato di essere un supporto per la giornalista in un momento di grande vulnerabilità. “Mi ha abbracciata, mi ha passato la borraccia, si è seduto e mi ha ascoltata”, ha raccontato Santi, rimarcando l’importanza di quell’incontro.

Oggi, la memoria di Laura Santi vive attraverso le parole del vescovo e il silenzio che accompagna la sua scomparsa. La sua storia e il suo coraggio nel condividere le proprie esperienze continueranno a ispirare e a far riflettere chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerla.

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