Centinaia di manifestanti si sono radunati il 10 gennaio 2025 davanti all’Ed Sullivan Theater di New York per esprimere il proprio dissenso contro la decisione di chiudere il “Late Show” condotto da Stephen Colbert. La protesta, organizzata da diversi gruppi, tra cui i membri di RefuseFascism.org, ha visto i partecipanti accusare CBS e l’ex presidente Donald Trump di attuare una forma di censura politica.
La chiusura del programma, come dichiarato dal network, è motivata da ragioni economiche, ma molti manifestanti hanno messo in dubbio questa spiegazione. Infatti, l’annuncio della cancellazione è giunto poco dopo che Colbert aveva espresso critiche incisive riguardo a un presunto accordo tra Paramount e Trump, il che ha alimentato sospetti tra i sostenitori del conduttore.
La protesta e le accuse di censura
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno esposto cartelli e scandito slogan contro la chiusura del programma, sottolineando l’importanza di avere spazi di libertà di espressione in un contesto mediatico sempre più controllato. I manifestanti hanno evidenziato come il “Late Show” rappresenti un’importante piattaforma per il dibattito politico e per la satira, elementi essenziali in una democrazia. La cancellazione dello show è vista da molti come un tentativo di silenziare voci critiche nei confronti di figure politiche influenti.
Le accuse di censura non si limitano solo alla chiusura del programma. I manifestanti hanno anche criticato la crescente tendenza dei media a conformarsi a interessi politici e commerciali, a scapito della verità e della libertà di espressione. La presenza di esponenti di RefuseFascism.org ha ulteriormente accentuato il messaggio di resistenza contro ciò che considerano un attacco alla democrazia.
Le reazioni dei fan e del pubblico
La risposta del pubblico alla notizia della chiusura del “Late Show” è stata immediata e intensa. Molti fan del programma hanno espresso il loro disappunto sui social media, utilizzando hashtag come #SaveTheLateShow per mobilitare ulteriormente il sostegno. La comunità online si è attivata per condividere clip iconiche dello show, sottolineando il suo impatto culturale e la sua capacità di affrontare temi di rilevanza sociale e politica.
Inoltre, alcuni ex ospiti del programma e personalità del mondo dello spettacolo hanno espresso il loro sostegno a Colbert, evidenziando quanto sia fondamentale avere un programma di satira che possa sfidare le narrazioni dominanti. La chiusura del “Late Show” potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama televisivo statunitense, dove la satira ha storicamente giocato un ruolo cruciale nel dibattito pubblico.
La mobilitazione dei fan e la protesta davanti all’Ed Sullivan Theater rappresentano un chiaro segnale di come la lotta per la libertà di espressione e contro la censura sia più viva che mai, e come la comunità si unisca per difendere i propri diritti in un contesto mediatico in continua evoluzione.