Fino al 20 luglio 2025, l’Italia ha registrato un totale di 10 casi confermati di infezione da virus West Nile nell’uomo dall’inizio dell’anno. Questa malattia, trasmessa principalmente da zanzare infette, si manifesta con sintomi che includono febbre, nausea e mal di testa. In alcuni pazienti, possono manifestarsi anche debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi visivi e convulsioni, rendendo la situazione particolarmente preoccupante.
Informazioni sui sintomi e il decorso della malattia
I sintomi dell’infezione da virus West Nile possono variare in gravità . Nella maggior parte dei casi, le persone affette sperimentano sintomi lievi, simili a quelli di una comune influenza. Tuttavia, in una minoranza di casi, l’infezione può progredire verso forme più gravi, come la meningite o l’encefalite, condizioni che richiedono un intervento medico immediato. È fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo e contattare un medico in caso di comparsa di sintomi preoccupanti, soprattutto durante i mesi estivi, quando il rischio di esposizione alle zanzare aumenta.
Prevenzione e consigli pratici
Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), ha condiviso alcune raccomandazioni per proteggersi da questo virus. Tra le misure preventive più efficaci, si consiglia di evitare aree con alta presenza di zanzare, soprattutto durante le ore serali e notturne. È utile indossare abbigliamento di colore chiaro e coprente, per ridurre il rischio di punture. L’uso di repellenti per insetti, contenenti sostanze attive come il DEET, può contribuire a tenere lontane le zanzare.
Inoltre, è importante mantenere puliti i luoghi in cui si vive, eliminando eventuali focolai di zanzare, come pozzetti d’acqua stagnante e contenitori non coperti. La sensibilizzazione della popolazione su questi aspetti è cruciale per contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.
In assenza di vaccini o trattamenti specifici per l’infezione da virus West Nile, la prevenzione rimane l’unico strumento efficace per affrontare questa minaccia. La collaborazione tra istituzioni sanitarie e cittadini è fondamentale per affrontare la situazione in modo proattivo.