La Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha recentemente disposto l’estensione dell’incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco. L’indagato in concorso, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, sarà oggetto di ulteriori accertamenti. In particolare, l’estensione riguarda l’analisi delle impronte rilevate sull’etichetta dell’Estathé e sui sacchetti della spazzatura, che contenevano biscotti e cereali rinvenuti nella villetta della famiglia Poggi.
L’incarico per l’analisi è stato conferito al dattiloscopista Domenico Marchigiani, il quale dovrà confrontare le impronte repertate all’epoca dal Ris di Parma con quelle di tutte le persone che avevano avuto accesso alla villa. È importante notare che, durante gli esami svolti in incidente probatorio, non è stata rilevata la presenza di sangue o materiale biologico.
Secondo una consulenza presentata dalla difesa di Andrea Sempio, l’impronta rinvenuta sul muro della casa di Poggi non appartiene al suo assistito e non contiene tracce ematiche. L’avvocata Angela Taccia ha dichiarato che l’impronta 33 non presenta le “minuzie” necessarie per attribuirla a Sempio, il quale mantiene la propria innocenza. La traccia in questione non è stata inclusa nell’incidente probatorio, nonostante la richiesta della difesa di Poggi, mentre sia la difesa di Sempio che la Procura si sono opposte alla sua ammissione.
La posizione della difesa di Stasi
Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha commentato la questione riguardante l’impronta 33, evidenziando che non è stata la difesa di Stasi a richiedere l’incidente probatorio su questa impronta. Ha sottolineato che la richiesta è stata avanzata da altre parti e ha aggiunto che la questione sarà valutata da un giudice. “Se vi sarà una richiesta di estendere l’incidente probatorio a questa fotografia, il giudice deciderà ”, ha affermato De Rensis, chiarendo che la questione rimane aperta.
Dettagli sull’incidente probatorio
L’estensione dell’incidente probatorio è stata richiesta dalla Procura di Pavia, che ha chiesto di includere, oltre agli accertamenti genetici, anche l’analisi delle impronte sui reperti. Dalle prime verifiche era emersa una possibile traccia papillare sulla confezione di tè freddo. Tuttavia, non sono stati trovati elementi utili per le nuove indagini a carico di Andrea Sempio, poiché erano stati rintracciati esclusivamente il DNA di Alberto Stasi, condannato in via definitiva, e della vittima Chiara Poggi.
Pertanto, è stata decisa un’estensione all’analisi dattiloscopica. Per quanto riguarda gli accertamenti genetici, la perita Denise Albani prevede di riprendere il lavoro all’inizio di agosto. Finora, l’analisi ha portato all’individuazione di una traccia genetica maschile su una garza utilizzata per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi. I pubblici ministeri di Pavia stanno attualmente escludendo la possibilità che il profilo noto come “ignoto 3” sia frutto di contaminazione, confrontando il campione con un elenco di persone che hanno avuto contatti con il corpo di Chiara e amici di Sempio. Finora, è stata esclusa la contaminazione di chi ha partecipato recentemente alle operazioni peritali.
L’analisi dei due profili genetici trovati sulle unghie della 26enne rimane centrale nell’incidente probatorio, uno dei quali, secondo i pm, sarebbe riconducibile ad Andrea Sempio.