La fisica Gabriella Greison risponde agli insulti per il suo abito scollato

Veronica Robinson

Luglio 23, 2025

Gabriella Greison, fisica e divulgatrice scientifica di 51 anni, è stata recentemente protagonista di un acceso dibattito sui social media dopo essere stata invitata come madrina alla cerimonia di laurea dell’Università di Messina, che si è tenuta il 15 luglio 2025 presso il Teatro Greco Antico di Taormina. La sua scelta di indossare un abito scollato ha suscitato reazioni negative da parte di alcuni utenti, che l’hanno attaccata con insulti di natura sessista, definendo il suo outfit “volgare” e “indecente”.

Risposta alle critiche

Nel suo post su Instagram, Gabriella ha risposto a queste critiche, raccontando di aver indossato un vestito fresco e scollato a causa delle temperature elevate, che raggiungevano i 44 gradi. Ha condiviso che nel video pubblicato prima dell’evento, parlava di temi come libertà, scelte, coraggio e futuro. “Ho portato la mia voce, il mio cervello e un bel discorso da tenere tutti incollati”, ha affermato, sottolineando come il suo abbigliamento fosse un modo per esprimere gioia e positività, sia per sé che per chi la circondava.

Riflessioni sulla dignità

Gabriella ha poi continuato il suo sfogo, affermando che il problema non risiedeva nel vestito, ma nel fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza dover rendere conto a un uomo. “Può salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette”, ha dichiarato. La fisica ha messo in discussione l’idea che la dignità possa essere misurata da un centimetro di stoffa, invitando le persone a riflettere sul significato delle parole e sull’importanza delle lotte portate avanti dalle donne nel corso della storia.

Incoraggiamento al pensiero critico

Gabriella Greison ha concluso il suo intervento incoraggiando gli utenti a utilizzare il proprio cervello e a considerare il contesto attuale, evidenziando che, nonostante il caldo, il pensiero critico rimane sempre valido. La sua reazione ha suscitato un ampio dibattito, mettendo in luce le persistenti discriminazioni di genere nel mondo della scienza e oltre.