Tokyo registra un incremento del 3,6% dopo l’intesa sui dazi, bene anche l’Europa

Rosita Ponti

Luglio 23, 2025

L’andamento dell’indice Nikkei ha mostrato un significativo incremento del 3,59%, raggiungendo i massimi degli ultimi dodici mesi. Questo balzo è avvenuto in seguito alla recente intesa commerciale tra gli Stati Uniti e il Giappone, che stabilisce dazi al 15% anziché al 25%. Sebbene questo accordo rappresenti comunque una sfida per le esportazioni, gli investitori hanno accolto con favore la conclusione dell’incertezza che ha caratterizzato i mesi precedenti.

Il mercato di Tokyo in evidenza

La Borsa di Tokyo si è distinta tra le piazze asiatiche, trainata principalmente dai titoli delle case automobilistiche. In particolare, Toyota ha registrato un incremento notevole, con aumenti che hanno raggiunto il 15%. Questo trend positivo ha influenzato anche le altre borse asiatiche, dove si è diffusa l’aspettativa che ulteriori paesi possano siglare accordi con Washington prima della scadenza fissata per il 1° agosto.

Le borse europee aprono in positivo

Le borse europee hanno avviato le contrattazioni con guadagni evidenti, con Milano, Francoforte e Parigi che hanno registrato un incremento di circa l’1%. Tuttavia, Madrid ha mostrato una performance più debole, rimanendo sotto la parità. Questo scenario positivo è alimentato dall’ottimismo generale riguardo alla possibilità di ulteriori intese commerciali, che potrebbero rafforzare ulteriormente i mercati.

Focus su Unicredit e il settore bancario

A Piazza Affari, l’attenzione degli investitori si concentra sul settore bancario. Nella serata precedente, Unicredit ha comunicato la sua decisione di ritirare l’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm. Nella mattinata del 5 gennaio 2025, Unicredit ha rivelato i risultati del primo semestre, che si sono dimostrati record, con utili superiori ai 6 miliardi di euro. Questa notizia ha spinto il titolo di Unicredit a un incremento di oltre il 2%. Al contrario, Banco Bpm ha registrato una flessione significativa, risultando il peggior titolo del Ftse Mib, con un calo del 4%.

Il panorama finanziario attuale è caratterizzato da dinamiche complesse, ma la reazione positiva degli investitori suggerisce un clima di fiducia in un contesto di maggiore stabilità commerciale.