La morte di Michele Noschese, noto come DJ Godzi, continua a sollevare interrogativi e dubbi. Il produttore musicale napoletano è deceduto in circostanze enigmatiche nella sua abitazione di Ibiza, tra la notte di venerdì 14 e sabato 15 marzo 2025. Secondo quanto riportato dai familiari, ci sono troppi elementi che non tornano nella ricostruzione degli eventi che hanno portato alla sua tragica scomparsa.
Testimonianze e intervento della Guardia Civil
Le testimonianze di chi era presente quella notte raccontano di un intervento della Guardia Civil, chiamata dai vicini a causa del volume eccessivo della musica durante una festa. Si afferma che Noschese sarebbe stato aggredito brutalmente dalle forze dell’ordine, ma le prime analisi sul corpo non hanno evidenziato segni di percosse. I familiari del DJ esprimono preoccupazione per la rapidità e l’apparente incompletezza degli esami condotti.
Nuova testimonianza e complicazioni
Una nuova testimonianza, fornita da una vicina di casa di Noschese, complica ulteriormente la situazione. La donna ha dichiarato di aver visto il DJ, nella mattinata del 15 marzo, inseguire una ragazza armato di un coltello sul balcone della sua abitazione. La giovane, secondo quanto riferito, sarebbe riuscita a scavalcare il divisorio e a rifugiarsi sul balcone di un vicino, un uomo di 80 anni, con il quale Noschese avrebbe avuto una colluttazione.
Interrogativi sulla dinamica della serata
Questi elementi sollevano interrogativi sulla dynamica della serata e sulle circostanze che hanno portato alla morte di Michele Noschese. Le indagini sono ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi che possano chiarire la verità su questo tragico evento che ha colpito la comunità musicale e i fan del DJ.