L’ONU avverte: “A Gaza la fame è letale quanto le bombe”. Risposta di Hamas alla tregua proposta

Veronica Robinson

Luglio 24, 2025

La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi, con oltre 111 organizzazioni non governative (ONG) che segnalano una grave crisi alimentare. Negli ultimi due mesi, sono stati registrati circa mille decessi di persone in fila per ricevere cibo, mentre nelle ultime 48 ore si sono registrati 33 morti per malnutrizione, tra cui 12 bambini. La testimonianza di Naeema, una madre palestinese di 30 anni, evidenzia il dramma quotidiano: porta in braccio il figlio di 2 anni, Yazan, denutrito e affetto da gravi problemi di salute, nella loro casa distrutta nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City.

La risposta di Hamas e i colloqui di tregua

Un funzionario israeliano ha dichiarato al quotidiano “Times of Israel” che la proposta di cessate il fuoco presentata da Hamas è stata aggiornata. La precedente risposta, inviata martedì, era stata respinta dai mediatori arabi, i quali hanno richiesto un’offerta più ragionevole. La nuova proposta, secondo quanto confermato, non include alcune delle richieste iniziali. Hamas ha presentato emendamenti sulla gestione degli aiuti umanitari e sul ritiro delle truppe israeliane, mentre i negoziatori cercano di raggiungere un accordo che preveda il rilascio di dieci ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi.

Appello dell’Unicef e la crisi umanitaria

Il portavoce dell’UNICEF ha lanciato un appello urgente, sottolineando che 28 bambini muoiono ogni giorno a causa della guerra e della malnutrizione. La crisi umanitaria è accentuata dalla mancanza di cibo e dal collasso del sistema sanitario. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, la situazione è particolarmente critica per le donne incinte e i neonati, con un numero allarmante di morti materne e neonatali. Da gennaio a giugno 2025, le nascite sono diminuite drasticamente, e molte madri e neonati stanno affrontando conseguenze fatali a causa della mancanza di cibo e assistenza sanitaria.

La situazione critica a Gaza

Dal 17 luglio, i centri per la malnutrizione acuta grave sono stati sovraffollati, con scorte insufficienti per l’alimentazione di emergenza. Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che 2,1 milioni di persone nella Striscia sono intrappolate in una zona di guerra, affrontando una crisi alimentare che uccide tanto quanto le bombe. Le Nazioni Unite hanno confermato che dal 27 maggio al 21 luglio, 1.026 persone sono state uccise mentre cercavano aiuti alimentari.

Incontri diplomatici e tensioni crescenti

Oggi, Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca, incontrerà a Sardegna il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, per discutere della tregua a Gaza. Questo incontro segue un periodo di negoziati difficili, con le parti che continuano a criticarsi reciprocamente per la mancanza di concessioni. La Knesset israeliana ha approvato una mozione non vincolante per l’annessione della Cisgiordania, aumentando ulteriormente le tensioni nella regione.

Il dramma della fame e le vittime innocenti

Le ONG hanno lanciato l’allerta su una carestia di massa in corso, con richieste urgenti di cessate il fuoco e apertura dei confini per garantire un flusso di aiuti umanitari. La situazione è aggravata da attacchi israeliani che hanno causato la morte di 231 giornalisti dall’inizio del conflitto. Il dramma della fame ha colpito anche i neonati, con un numero crescente di decessi per malnutrizione. L’UNRWA ha stimato che 1.000 persone sono state uccise mentre cercavano cibo, rendendo la Striscia di Gaza un “inferno in terra”.

La crisi continua a mettere a dura prova la vita di milioni di persone, con un appello urgente alla comunità internazionale affinché intervenga per porre fine a questa tragedia umanitaria.

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