La proiezione speciale del docufilm “Un cuore grande” ha avuto luogo il 24 luglio 2025 presso il Giffoni Film Festival, un’importante manifestazione cinematografica che ha messo in risalto le storie di speranza e resilienza di individui affetti da forme di cardiomiopatia. Questo lavoro rappresenta la prima produzione cinematografica interamente dedicata alle malattie che colpiscono il muscolo cardiaco, portando alla luce le sfide e i successi di oltre 100.000 italiani che vivono con questa patologia.
Le storie nel docufilm
Il docufilm “Un cuore grande” si focalizza su quattro storie emblematiche di pazienti che affrontano la cardiomiopatia con grande coraggio. Tra i protagonisti figurano Giorgia, un’attrice che ha subito un arresto cardiaco all’età di 20 anni, e Cristina, una giovane atleta costretta a lasciare lo sport agonistico dopo la diagnosi, che ha trovato una nuova passione nel mondo dei rally. Antonio, un padre che ha ricevuto la felicità di sapere che i suoi figli non hanno ereditato il gene mutato, e Benedetta, che ha superato il trauma della perdita del padre a causa di una cardiomiopatia, completano il mosaico di racconti. La voce narrante dell’attrice Pamela Villoresi accompagna gli spettatori attraverso i momenti cruciali delle loro esistenze, rendendo il messaggio del docufilm ancor più incisivo.
Il panorama medico delle cardiomiopatie
Le cardiomiopatie, in particolare la cardiomiopatia ipertrofica, sono patologie che alterano la struttura e la funzionalità del cuore, causando sintomi severi e complicazioni. Secondo Iacopo Olivotto, responsabile del Centro Cardiomiopatie Aou Careggi e Meyer di Firenze, queste malattie possono manifestarsi in qualsiasi fascia di età e spesso hanno una componente ereditaria. La cardiomiopatia ipertrofica, la forma più comune, è caratterizzata da un ispessimento delle pareti cardiache ed è frequentemente associata a mutazioni genetiche. Queste condizioni sono tra le principali cause di morte improvvisa nei giovani e sono spesso legate a ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco.
Condivisione e speranza
Franco Cecchi, presidente dell’Associazione Italiana Cardiomiopatie (Aicarm Aps), ha messo in evidenza l’importanza di aumentare la consapevolezza pubblica riguardo a queste malattie tramite il docufilm, che offre una visione positiva e proattiva della convivenza con la cardiomiopatia. La cardiologa Samuela Carigi ha sottolineato la delicatezza del momento della diagnosi, evidenziando la necessità di far comprendere ai pazienti che non sono soli nel loro percorso. La gestione della malattia richiede un approccio integrato e collaborativo tra medici e pazienti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e offrire nuove prospettive.
Il messaggio del docufilm
“Un cuore grande” non si limita a raccontare sfide, ma funge da tributo alla forza umana e alla determinazione. Le storie dei protagonisti dimostrano che è possibile costruire una vita significativa anche in presenza di una diagnosi difficile. I realizzatori del docufilm, Donatella Romani e Roberto Amato, hanno descritto come le riprese siano state accompagnate da emozioni forti, risate e momenti di riflessione. La pellicola invita a riflettere sull’importanza di perseguire i propri sogni e di affrontare le difficoltà con coraggio e passione.
L’evento al Giffoni Film Festival ha rappresentato un’importante opportunità per sensibilizzare il pubblico su una condizione spesso poco conosciuta, ma che colpisce numerose persone. Con il supporto di Bristol Myers Squibb e il patrocinio di Aicarm Apd, la proiezione ha avviato un dialogo significativo sulla cardiomiopatia e sulle possibilità di vita che essa offre.