Un asteroide lungo 67 metri, paragonabile a un Boeing 787 Dreamliner, si sta dirigendo verso la Terra a una velocità vertiginosa: più di 75.000 km/h. Il suo nome è 2025 OW ed è stato scoperto da poco. La NASA ha annunciato che raggiungerà il punto di massimo avvicinamento, il cosiddetto perigeo, alle 13:12 (ora italiana) di lunedì 28 luglio 2025.
Il corpo celeste si trova attualmente nella costellazione della Volpetta, ma nel momento del fly-by attraverserà anche quella del Cigno. Il dato impressionante riguarda la distanza: sfiorerà il nostro pianeta a 633.000 km, una misura inferiore alla distanza della Luna. Per gli standard astronomici, si tratta di un passaggio estremamente ravvicinato.
Perché 2025 OW viene chiamato “killer di città”
Secondo gli esperti della NASA e del Jet Propulsion Laboratory, 2025 OW è classificato come un “killer di città”. Questo termine viene utilizzato per gli oggetti con un diametro compreso tra 50 e 120 metri, capaci di radere al suolo un’intera metropoli nel caso di impatto. Si stima che un asteroide simile potrebbe causare la distruzione totale di New York City in pochi secondi.
Le dimensioni ufficiali del corpo spaziale sono comprese tra 52 e 120 metri, secondo i dati del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS). Questo lo rende simile, per altezza, alla Torre Eurosky di Roma o alla Torre di Pisa. La NASA rassicura comunque: non ci sono rischi di collisione. Se ci fossero stati segnali d’allarme, “li avremmo comunicati subito”, ha spiegato il dottor Ian J. O’Neill alla stampa americana.
Si potrà vedere dalla Terra? E cosa aspettarci in futuro
Chi spera di osservare l’asteroide a occhio nudo resterà deluso. Il valore della sua magnitudine apparente sarà di +15.89, molto oltre il limite di visibilità umano (+6.0). Solo chi possiede strumenti ottici avanzati potrà seguirne il passaggio, magari sfruttando telescopi digitali con tracciamento automatico.
Tra gli asteroidi più attesi dei prossimi anni c’è invece Apophis, che nel 2029 passerà a soli 38.000 chilometri dalla Terra. Con i suoi 300 metri di diametro, è stato a lungo considerato un candidato serio per un possibile impatto, anche se gli ultimi calcoli hanno scongiurato la minaccia.
Nel frattempo, eventi come quello del 28 luglio 2025 dimostrano quanto il monitoraggio degli oggetti spaziali sia diventato cruciale. I fly-by come quello di 2025 OW ci ricordano che lo spazio, pur affascinante, resta un luogo pieno di insidie invisibili. E ogni passaggio ravvicinato è un’occasione per studiare, prevenire e comprendere meglio ciò che ci orbita vicino.