Carcere di Sanremo in subbuglio: detenuti aggrediscono otto agenti, uno ferito al volto

Veronica Robinson

Luglio 25, 2025

Una notte di tensione ha scosso il carcere di Valle Armea a Sanremo, dove tre detenuti hanno scatenato una violenta protesta culminata nell’aggressione di otto agenti della Polizia Penitenziaria. L’episodio, avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2025, ha visto uno degli agenti riportare ferite al volto, sfregiato con una lametta, evidenziando l’allerta crescente per la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie liguri.

Situazione critica nel carcere

Il segretario regionale del Si.N.A.P.Pe, Gaetano Ferrara, ha denunciato la situazione critica, affermando: «Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a un sistema che sta crollando su se stesso. La tensione dentro il carcere di Sanremo è da tempo fuori controllo, e i poliziotti penitenziari continuano a essere l’unico argine contro la violenza. Ma da soli non ce la fanno più. Servono decisioni politiche serie e immediate». Ferrara ha sottolineato l’urgenza di affrontare la questione, evidenziando che i tre detenuti, probabilmente alterati da una miscela alcolica artigianale, hanno aggredito il personale di servizio. Solo l’intervento tempestivo degli agenti ha evitato un’escalation della violenza.

Necessità di condizioni di lavoro sicure

Il segretario generale del Si.N.A.P.Pe, Dott. Roberto Santini, ha condiviso la preoccupazione espressa da Ferrara, sottolineando la necessità di garantire condizioni di lavoro sicure per gli agenti. «Chi colpisce un poliziotto colpisce lo Stato. È dovere delle istituzioni garantire condizioni di lavoro sicure. Quanto accaduto a Sanremo non è un fatto isolato, ma il sintomo di un sistema penitenziario ormai saturo e pericoloso. Chiediamo interventi urgenti e strutturali», ha dichiarato Santini.

Proposte per migliorare la sicurezza

In un contesto di crescente violenza, Santini ha proposto l’adozione di uno spray al peperoncino a getto balistico come misura di sicurezza, considerando che l’uso del Taser non è consentito per il Corpo di Polizia Penitenziaria. «È il momento di dire basta alle aggressioni gratuite. La Polizia Penitenziaria merita tutele reali. Lo spray al peperoncino a getto balistico può rappresentare uno strumento di dissuasione importante. Va superata la logica di un carcere aperto e senza controllo: servono uomini, mezzi, e un ripensamento radicale della gestione della sicurezza», ha aggiunto.

Mobilitazione del Si.N.A.P.Pe

Il Si.N.A.P.Pe ha annunciato che, in assenza di risposte concrete da parte delle autorità competenti, valuterà ogni forma di mobilitazione per tutelare il personale. Ferrara e Santini hanno concluso, affermando: «Non permetteremo che l’inerzia continui a mettere a rischio la vita dei nostri colleghi». La situazione all’interno delle carceri liguri richiede un’attenzione urgente e misure efficaci per garantire la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti.

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