Il conflitto in corso nella Striscia di Gaza ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti, con il sistema sanitario locale ormai al collasso. Le notizie provenienti da Gaza, datate 25 luglio 2025, evidenziano una situazione drammatica, con un numero crescente di morti e feriti che giacciono nelle strade. Ma non è solo Gaza a soffrire; anche in Cisgiordania, l’assistenza sanitaria è ostacolata da una serie di fattori critici.
La crisi sanitaria a Gaza
Il contesto attuale nella Striscia di Gaza è caratterizzato da bombardamenti incessanti e attacchi mirati, che hanno devastato le strutture sanitarie. I medici e i paramedici operano in condizioni estremamente difficili, cercando di fornire assistenza a un numero sempre crescente di feriti. Le ambulanze, già sottodimensionate, non riescono a far fronte all’emergenza, e molti pazienti rimangono senza cure essenziali. La situazione è aggravata dalla mancanza di forniture mediche e dalla distruzione delle infrastrutture. In questo scenario, i professionisti della salute, come i paramedici, affrontano quotidianamente il rischio di attacchi mentre cercano di salvare vite umane.
Le difficoltà in Cisgiordania
In Cisgiordania, la situazione non è meno allarmante. I checkpoint israeliani e le demolizioni delle abitazioni rendono estremamente complicato il lavoro dei paramedici. Le strade danneggiate e i blocchi imposti dalla sicurezza israeliana impediscono il rapido accesso ai feriti e ai malati. Riccardo Cavaliere, inviato nella regione, ha raccolto testimonianze significative da un paramedico di Jenin e dalla Croce Rossa a Gerusalemme, che hanno descritto la frustrazione e la disperazione nel tentativo di fornire assistenza in un contesto così ostile. Le ambulanze, spesso costrette a deviare o a fermarsi a lungo ai posti di controllo, rischiano di non arrivare in tempo per salvare vite.
La mancanza di un accesso sicuro ai servizi sanitari ha conseguenze devastanti per la popolazione. Le storie di pazienti bloccati in attesa di aiuto sono sempre più comuni, e i paramedici si trovano a dover prendere decisioni difficili, spesso mettendo a rischio la propria vita per cercare di salvare gli altri. La Croce Rossa ha lanciato appelli urgenti per un intervento internazionale, sottolineando la necessità di garantire il passaggio sicuro delle ambulanze e la protezione del personale medico.
La situazione in entrambe le regioni è un chiaro indicativo di come il conflitto influisca non solo sulla vita quotidiana, ma anche sulla salute e sul benessere della popolazione, rendendo vitale un intervento immediato per alleviare le sofferenze e ripristinare i servizi essenziali.