Il Consiglio di Stato conferma la sospensione delle elezioni a Pescara, inizialmente programmate per il 24 e 25 agosto.

Veronica Robinson

Luglio 25, 2025

La richiesta di sospensione della sentenza del TAR riguardante l’annullamento delle elezioni comunali di Pescara del 2024 ha ricevuto un giudizio favorevole da parte del Consiglio di Stato. L’udienza si è svolta il 6 marzo 2025 e ha portato all’accoglimento delle istanze cautelari presentate in concomitanza con il ricorso contro la decisione del TAR. Di conseguenza, le elezioni parziali, inizialmente programmate per il 24 e 25 agosto 2025, non si terranno.

Decisione del Consiglio di Stato

L’ordinanza emessa dai giudici del Consiglio di Stato, sediati a Palazzo Spada, ha confermato le anticipazioni già diffuse nel panorama politico dopo l’udienza. Questa decisione ha sollevato un certo ottimismo tra i rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra, entrambi coinvolti nel contenzioso elettorale. La vicenda si era originata a seguito di un ricorso presentato da diverse fazioni politiche, inclusi il Comune e il sindaco Carlo Masci, espressione del centrodestra, che si era aggiudicato il primo turno con una differenza di meno di 500 voti, evitando così il ballottaggio.

Prossimi sviluppi e ricorsi

La Consulta ha programmato un’udienza per discutere il merito della questione il 18 dicembre 2025. Sono stati presentati quattro ricorsi contro la sentenza del TAR: uno da parte del centrosinistra, uno dal Comune, uno dai consiglieri di maggioranza e uno dal sindaco e dalla giunta comunale. Le richieste di sospensiva della sentenza, in totale tre, sono state avanzate sia dal centrodestra che dal centrosinistra, attualmente in opposizione nel Comune.

Motivazioni del TAR

Il TAR dell’Abruzzo, accogliendo parzialmente il ricorso del centrosinistra relativo alle elezioni di giugno 2024, ha ordinato l’annullamento delle votazioni e dei risultati elettorali, compresi gli atti di proclamazione degli eletti. È stato stabilito l’obbligo di ripetere il procedimento elettorale in 27 sezioni, dove sono state riscontrate le irregolarità più gravi. Nel provvedimento, i giudici hanno evidenziato “vizi che trascendono aspetti meramente formali” e hanno riscontrato “numerosissime irregolarità”, affermando che non era stato raggiunto un sufficiente grado di certezza riguardo all’autenticità e all’attendibilità delle operazioni e dei risultati elettorali.

In aggiunta, il TAR ha trasmesso gli atti alla Procura per valutare la possibile sussistenza di ipotesi di reato, evidenziando la gravità delle irregolarità emerse durante il processo elettorale. La situazione rimane quindi in evoluzione, con l’attesa di ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

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