Una violenta rissa è scoppiata nel cuore della notte a Rovigo, il 20 luglio 2025, coinvolgendo un gruppo di giovani stranieri. Il tragico epilogo ha visto un ragazzo tunisino di 23 anni, Amine Gara, colpito al collo e morto dissanguato in pochi istanti. A seguito dell’incidente, avvenuto in un’area frequentata da giovani, la Polizia ha avviato un’indagine che ha portato all’arresto di cinque persone, ritenute coinvolte nella violenza. Tra queste, uno è accusato di omicidio aggravato e premeditato. Le autorità stanno continuando a indagare per chiarire le circostanze esatte della rissa e le responsabilità individuali.
La violenza nei giardini pubblici di Rovigo
La rissa si è verificata nei giardini pubblici tra Corso del Popolo e il monumento a Giacomo Matteotti, un luogo noto per essere frequentato dai giovani, specialmente durante le ore serali. Nella notte tra il 20 e il 21 luglio, la situazione è degenerata in un violento scontro tra almeno due gruppi, caratterizzato dall’uso di coltelli e cocci di bottiglia. Amine Gara è stato colpito al collo da un frammento di vetro, il che ha causato un’emorragia fatale. Un altro giovane, anch’esso tunisino, ha riportato ferite gravi all’addome ed è attualmente ricoverato in condizioni critiche.
I fermi effettuati dalle forze dell’ordine
Il 24 luglio, le squadre mobili di Rovigo, Chieti e Latina hanno eseguito i fermi di cinque sospettati, coordinati dalla Procura della Repubblica di Rovigo. Le operazioni si sono svolte simultaneamente in Veneto e Lazio. Solo uno dei giovani fermati è accusato di omicidio, con l’aggravante della premeditazione; secondo le prime indagini, avrebbe colpito deliberatamente la vittima al collo utilizzando un coccio di bottiglia. Gli altri quattro sono considerati partecipi della rissa, con indizi raccolti tramite testimonianze e analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Proseguono le indagini e il ruolo della videosorveglianza
La Squadra Mobile e la Digos di Rovigo stanno continuando a raccogliere prove. I video delle telecamere di sorveglianza si stanno rivelando fondamentali per ricostruire la dinamica della rissa e per confermare le responsabilità individuali. Gli investigatori stanno cercando di capire se l’aggressione sia scaturita da un diverbio preesistente o se si sia trattato di un atto di violenza improvvisa. La serata era particolarmente affollata a causa delle finali del Mondiale Under 20 di rugby, evento che ha attratto molti giovani nel centro di Rovigo.
Chi era Amine Gara
Amine Gara, 23 anni, di origine tunisina, viveva tra Rovigo e il basso Padovano. Era regolarmente presente in Italia e svolgeva lavori saltuari. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo tranquillo e riservato, poco incline al confronto. Alcuni testimoni hanno suggerito che Amine potrebbe essere intervenuto per difendere un amico durante la rissa, ma questo particolare è ancora oggetto di verifica da parte delle autorità . La sua morte ha suscitato un profondo dolore nella comunità locale e tra i connazionali, che hanno organizzato una veglia silenziosa in memoria del giovane.