Rovigo: arrestati i sospetti coinvolti nella rissa avvenuta in città

Veronica Robinson

Luglio 25, 2025

Amine Gara, un giovane di 23 anni originario della Tunisia, ha trovato la morte a Rovigo la scorsa settimana, in un tragico episodio che ha scosso la comunità locale. Il ragazzo, arrivato in Italia nel 2024 e impiegato come muratore, aveva recentemente ottenuto il rinnovo del suo permesso di soggiorno. La sua vita è stata interrotta in un parco della città, dove è stato vittima di un’aggressione mortale: un colpo alla gola inferto con una bottiglia rotta ha causato il suo decesso.

Indagini sull’accaduto

Le autorità competenti, in particolare la squadra mobile di Rovigo, hanno avviato un’indagine approfondita sull’accaduto, riuscendo a identificare i presunti autori dell’omicidio. Si tratta di cinque uomini di origine pakistana, quattro dei quali sono fuggiti dalla regione del Veneto, rifugiandosi nelle province di Chieti e Latina. Nonostante la loro fuga, gli investigatori sono riusciti a rintracciarli.

Motivi e dinamiche della violenza

Le indagini condotte dalla procura di Rovigo hanno rivelato che solo due giorni prima dell’omicidio, Amine Gara era stato coinvolto in un violento scontro con alcuni connazionali e uno dei cinque indagati. Questo alterco, che ha portato a ferite per uno degli uomini coinvolti, è stato interpretato come il motivo scatenante della vendetta che ha culminato nel tragico evento. La dinamica di questo regolamento di conti mette in luce una spirale di violenza che ha colpito la comunità, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione dei conflitti tra gruppi di immigrati.

Giustizia per Amine Gara

Le autorità continuano a lavorare per fare chiarezza su quanto accaduto e per garantire che giustizia venga fatta per Amine Gara e la sua famiglia.

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