Dj Godzi, nuovi accertamenti rivelano fratture a clavicole e sette vertebre. Padre: “Se confermato, la situazione evolve”

Veronica Robinson

Luglio 26, 2025

Una svolta significativa nelle indagini riguardanti la morte di Michele Noschese, noto come Dj Godzi, è emersa a seguito di nuovi esami medico-legali richiesti dalla famiglia. Il 35enne, deceduto a Ibiza il 5 luglio 2025, ha suscitato un ampio dibattito dopo che sono stati riscontrati segni di violenza sul suo corpo. Secondo quanto riportato da vari media, durante l’autopsia effettuata dal medico legale Juan Luis Ponceda, sono state trovate sette costole e entrambe le clavicole fratturate, elementi che potrebbero suggerire una violenza subita.

Il disappunto della famiglia

Giuseppe Noschese, padre di Michele, ha espresso il suo disappunto riguardo alla narrazione fornita dalla Guardia Civil, che ha descritto il figlio come un aggressore. “Se mio figlio avesse realmente aggredito qualcuno, ci sarebbe stata una denuncia”, ha affermato Giuseppe, sottolineando che Michele si trovava in compagnia di un’amica argentina la sera prima della sua morte. Il padre ha avuto l’ultima comunicazione con il figlio il 4 luglio, poche ore prima che si verificassero gli eventi tragici che avrebbero portato al suo decesso.

Il video e le indagini

Un video emerso recentemente mostra Michele in uno stato di alterazione poco prima della sua morte. Questo filmato ha sollevato ulteriori interrogativi sulla dinamica degli eventi. La Guardia Civil era intervenuta nel complesso residenziale di Rocca Llisa, allertata da segnalazioni di gravi litigi. Secondo la ricostruzione degli agenti, la giovane donna che si trovava con Michele sarebbe fuggita per sfuggire a un presunto attacco, mentre Michele, sotto l’effetto di sostanze, avrebbe tentato di minacciare un vicino.

La vita di Michele

Giuseppe Noschese, ortopedico di professione, ha ribadito la sua convinzione che il figlio non potesse mai comportarsi in modo violento. Descrivendo Michele come un ragazzo solare e amato, ha raccontato della sua vita a Ibiza, dove era riuscito a realizzare il sogno di diventare un Dj di fama internazionale. Aveva programmato una tournée in America Latina e si era stabilito sull’isola da dodici anni, dove aveva acquistato una casa.

Le ultime ore di Michele

La notte tra il 4 e il 5 luglio, Michele era in compagnia di amici e aveva ricevuto messaggi da loro per unirsi a una festa. Alle 7:49 del 5 luglio, aveva inviato un messaggio per chiedere di fare meno rumore, preoccupato per il disturbo ai vicini. Pochi minuti dopo, il suo corpo è stato trovato senza vita. Giuseppe ha sottolineato l’importanza di chiarire le circostanze della morte del figlio, evidenziando che non ha mai creduto nella versione ufficiale fornita dalle autorità.

La fiducia nella giustizia

Il padre ha espresso la sua fiducia nella magistratura spagnola, ringraziando le autorità italiane e spagnole per il supporto ricevuto in questo momento difficile. Ha descritto Michele come una persona che amava la vita e la musica, e ha condiviso il suo desiderio di riportarlo a casa, sottolineando la tragedia che ha colpito la sua famiglia. L’autopsia, eseguita lunedì 7 luglio, ha rivelato segni di una grave crisi respiratoria, ma Giuseppe ha messo in discussione le modalità con cui è stata condotta l’indagine, chiedendo maggiore chiarezza e giustizia per suo figlio.

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