Incendi in Sicilia: la Riserva Zingaro in fiamme, evacuate 50 abitazioni

Veronica Robinson

Luglio 26, 2025

Il fronte di fuoco che ha interessato l’area compresa tra la Riserva dello Zingaro e Scopello, in Sicilia, è stato finalmente circoscritto. Nella mattinata del 18 luglio 2025, l’emergenza incendi ha visto un significativo miglioramento, grazie all’intervento di due Canadair che hanno operato all’alba. Tuttavia, la situazione ha richiesto l’evacuazione di alcune abitazioni, in quanto il fumo ha avvolto improvvisamente le case nel cuore della notte. Il sindaco di Castellammare del Golfo, Giuseppe Fausto, ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a mettere in sicurezza le persone e i luoghi, rischiando la propria incolumità per arginare un incendio che ha nuovamente devastato il territorio.

L’incendio, che si è sviluppato nella Riserva dello Zingaro, ha raggiunto Scopello, mettendo a rischio circa 50 abitazioni. La zona a monte di Scopello è stata illuminata dalle fiamme per gran parte della notte, con diversi fronti di fuoco che sono stati successivamente circoscritti. Il sindaco ha sottolineato i danni ambientali e economici incalcolabili che il territorio ha subito, ringraziando le squadre di emergenza, tra cui il servizio antincendio boschivo della forestale, i vigili del fuoco, il personale della riserva, le forze dell’ordine e le associazioni di protezione civile.

La situazione degli incendi in Sicilia

Legambiente ha lanciato un allarme riguardo alla situazione degli incendi in Sicilia, evidenziando che le riserve naturali, tra cui la Sughereta di Niscemi, Capodarso, Monte Cofano e Cava Grande del Cassibile, sono sotto attacco. “Bruciano il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e la speranza per un futuro basato sulla bellezza”, ha dichiarato l’organizzazione, sottolineando che l’emergenza non è ancora finita. Le alte temperature e l’aggravarsi della crisi climatica stanno alimentando i roghi che da giorni devastano l’isola.

Nel 2025, l’Italia si trova ad affrontare una grave emergenza incendi. Tra il 1 gennaio e il 18 luglio, si sono registrati 653 incendi che hanno distrutto un totale di 30.988 ettari di territorio, pari a circa 43.400 campi da calcio. Questo corrisponde a una media di 3,3 incendi al giorno e una superficie media bruciata di 47,5 ettari. Le regioni del Sud e le isole sono state le più colpite.

I dati del report “L’Italia in fumo”

Legambiente ha diffuso i risultati del report “L’Italia in fumo”, presentando un pacchetto di 12 proposte e 5 buone pratiche da adottare a livello nazionale. L’obiettivo è quello di recuperare i ritardi in materia di prevenzione e controlli e di affrontare la frammentazione delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali. Il dossier, basato sui dati dell’European Forest Fire Information System (Effis), evidenzia che, dei 30.988 ettari bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato aree naturali, 12.733 aree agricole, 120 ettari aree artificiali e 7 ettari di altro tipo.

La Sicilia in cima alla classifica degli incendi

La Sicilia si conferma l’area più colpita dagli incendi, con un totale di 248 roghi che hanno distrutto 16.938 ettari. Seguono la Calabria con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, la Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, e la Basilicata con 2.121 ettari in 13 roghi, registrando la media più alta di ettari bruciati per incendio, pari a 163,15. Anche la Campania e la Sardegna hanno subito danni significativi, rispettivamente con 1.826 ettari in 77 eventi e 1.465 ettari in 19 roghi.

Nelle regioni del Centro e Nord Italia, si segnalano danni anche nel Lazio, con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi, e nella Provincia di Bolzano, che ha registrato 216 ettari in 3 roghi. La Lombardia ha anch’essa riportato danni significativi, contribuendo a un quadro complessivo allarmante per la sicurezza ambientale del Paese.

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