Confesercenti ha previsto che durante l’ultimo weekend di luglio 2025, le strutture ricettive italiane accoglieranno oltre 6,4 milioni di presenze. Le prenotazioni effettuate tramite le principali piattaforme online rivelano un tasso di saturazione medio del 79%, il che significa che quasi otto camere su dieci saranno occupate. Questo dato, sebbene positivo, mostra un leggero calo rispetto al 2024, quando nello stesso periodo il tasso di occupazione era stato del 82%, con una differenza di circa 150.000 pernottamenti.
Le località più richieste
Le località turistiche, in particolare quelle lacustri e marine, si confermano molto attrattive, registrando tassi di occupazione rispettivamente dell’89% e dell’88%. Queste destinazioni continuano a richiamare un numero elevato di visitatori, grazie alla bellezza dei paesaggi e delle attività offerte. Al contrario, le città d’arte mostrano un andamento meno favorevole, con un tasso di occupazione che si attesta al 72%, in calo rispetto all’anno precedente. Questo trend potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui la crescente preferenza per le vacanze all’aria aperta e la ricerca di esperienze più rilassanti.
Analisi delle prenotazioni
L’analisi delle prenotazioni per il mese di luglio mette in luce un cambiamento nelle abitudini dei turisti. Le preferenze si stanno spostando verso soggiorni più lunghi e in località meno affollate. Gli operatori del settore ricettivo stanno adattando le loro offerte per rispondere a questa nuova domanda, cercando di attrarre visitatori attraverso pacchetti promozionali e servizi personalizzati. Questo approccio potrebbe rivelarsi cruciale per mantenere i livelli di occupazione e attrarre un pubblico più ampio.
L’andamento delle presenze nelle strutture ricettive italiane per il 2025, sebbene segni un lieve calo rispetto all’anno precedente, riflette comunque un mercato turistico resiliente, capace di adattarsi ai cambiamenti delle preferenze dei viaggiatori. Le località marittime e lacustri continuano a dominare le scelte dei turisti, mentre le città d’arte dovranno rivedere le proprie strategie per attrarre nuovamente visitatori.