Due dei tre operai deceduti a Napoli, nel quartiere Arenella, erano impiegati in nero. L’incidente è avvenuto il 15 gennaio 2025, quando i lavoratori sono caduti da un’impalcatura di 20 metri all’interno di un cantiere privato. Le vittime, Luigi Romano di 67 anni e Vincenzo del Grosso di 53 anni, non risultano regolarmente assunti, mentre Ciro Pierro, 61 anni, era in possesso di un contratto di lavoro regolare.
Dinamicità dell’incidente
La dinamica dell’incidente è ancora oggetto di indagine da parte delle autorità competenti, che stanno cercando di chiarire le circostanze che hanno portato alla caduta mortale. La mancanza di sicurezza e il rispetto delle normative sul lavoro sono temi di crescente preoccupazione, soprattutto in un contesto in cui il lavoro nero continua a rappresentare un fenomeno diffuso. I controlli e le misure di sicurezza nei cantieri sono fondamentali per garantire la tutela dei lavoratori e prevenire tragedie simili.
Sequestro del cantiere
Il cantiere in cui è avvenuto l’incidente è stato posto sotto sequestro, mentre le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità . La morte di questi operai riaccende il dibattito sull’importanza della legalità nel mondo del lavoro e sull’urgenza di interventi più incisivi per contrastare il lavoro irregolare. Le istituzioni sono chiamate a intervenire per garantire che episodi del genere non si ripetano, tutelando così la sicurezza dei lavoratori e il rispetto delle normative vigenti.
