Sabato 26 luglio 2025, a San Didero, in Val di Susa, un gruppo di attivisti del movimento No Tav ha bloccato l’autostrada Torino-Bardonecchia in segno di protesta contro il cantiere dell’Alta Velocità della linea Torino-Lione. L’azione ha portato alla chiusura della carreggiata, creando disagi significativi per il traffico.
I manifestanti, che hanno partecipato in un numero che si aggira attorno a qualche centinaio, hanno acceso fuochi utilizzando masserizie, mentre alcuni di loro hanno lanciato pietre e bombe carta contro le forze dell’ordine schierate a protezione del cantiere. Questa manifestazione segna un nuovo capitolo delle tensioni che circondano il progetto dell’Alta Velocità, un tema che ha suscitato accesi dibattiti e divisioni all’interno della comunità locale e nazionale.
Il contesto della protesta No Tav
Il movimento No Tav si oppone da anni alla costruzione della nuova linea ferroviaria che collegherà Torino a Lione, sostenendo che il progetto comporta costi ambientali e sociali insostenibili. Gli attivisti affermano che l’opera non solo danneggerebbe l’ecosistema della Val di Susa, ma rappresenterebbe anche un investimento non giustificato, considerando le attuali esigenze di mobilità sostenibile.
La protesta di oggi si inserisce in un più ampio panorama di mobilitazione contro opere infrastrutturali ritenute dannose. Gli attivisti hanno organizzato diversi eventi e manifestazioni nel corso degli anni, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’Alta Velocità. Le tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine sono aumentate in risposta alle misure di sicurezza adottate per proteggere il cantiere, creando un clima di conflitto.
Le reazioni e le conseguenze della manifestazione
La chiusura dell’autostrada ha immediatamente generato ripercussioni sul traffico, con lunghe code e disagi per gli automobilisti. Le autorità locali hanno avviato operazioni per ripristinare la viabilità, mentre le forze dell’ordine hanno cercato di mantenere la situazione sotto controllo. La manifestazione ha attirato l’attenzione dei media e ha sollevato interrogativi sulla gestione delle proteste in un contesto di crescente polarizzazione sociale.
Le reazioni alla protesta sono state contrastanti. Mentre alcuni cittadini esprimono solidarietà verso il movimento No Tav, altri ritengono che tali azioni siano dannose per la comunità e per l’economia locale. Le autorità hanno ribadito la loro intenzione di proseguire con il progetto dell’Alta Velocità, evidenziando i benefici economici e infrastrutturali che ne deriverebbero.
La situazione rimane tesa, con la possibilità di ulteriori manifestazioni nei prossimi giorni. Gli attivisti No Tav continuano a mobilitarsi, mentre le autorità cercano di trovare un equilibrio tra il diritto di protestare e la necessità di garantire la sicurezza pubblica e la continuità delle opere infrastrutturali.