Un uomo di 34 anni, rappresentante di gioielli, ha contattato i carabinieri della stazione di Pianura, situata a Napoli, il 24 luglio 2025, sostenendo di essere stato vittima di una rapina da parte di quattro individui armati di pistola. Secondo la sua versione, i malviventi gli avrebbero sottratto una borsa contenente 5 chili d’oro. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che l’intera vicenda era frutto di un’invenzione. L’uomo, in realtà, si trovava in difficoltà economiche a causa di un debito di 500mila euro contratto con un imprenditore e avrebbe cercato di vendere l’oro per saldare il suo debito. Di conseguenza, i carabinieri lo hanno denunciato per simulazione di reato.
La presunta rapina
Secondo quanto riferito dal 34enne, il giorno dell’incidente, un giovedì mattina, si trovava in via Leonardo Sciascia, nel quartiere di Pianura, quando sarebbe stato avvicinato da un gruppo di quattro persone armate. Questi avrebbero minacciato l’uomo, costringendolo a consegnare la borsa contenente una notevole quantità di preziosi, per un valore stimato di circa 500mila euro. La denuncia dell’uomo ha immediatamente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno avviato un’indagine approfondita sull’accaduto.
La verità emerge
Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia Napoli Bagnoli, unite all’attenzione mediatica sull’episodio, hanno portato a una rapida evoluzione della situazione. Gli investigatori hanno iniziato a mettere in discussione la versione fornita dal 34enne, notando incongruenze nei dettagli forniti. Dopo un’attenta analisi, l’uomo ha ceduto e ha confessato di aver architettato la simulazione della rapina. È emerso che il suo debito di 500mila euro con l’imprenditore non era mai stato oggetto di pressioni o minacce, e che il creditore aveva mostrato comprensione, offrendo tempo supplementare per risolvere le sue difficoltà finanziarie. La confessione ha così messo fine a un episodio che avrebbe potuto avere gravi conseguenze legali per il rappresentante di gioielli.