San Marino infligge a Tik Tok una multa di 3,5 milioni di euro confermata

Rosita Ponti

Luglio 27, 2025

San Marino ha inflitto una multa record di 3 milioni e mezzo di euro a TikTok, segnando un momento storico nella protezione dei dati personali. Questo provvedimento, emesso nel febbraio 2025, rappresenta una vittoria significativa per il piccolo Stato, il terzo più piccolo d’Europa, che ha dimostrato di poter affrontare colossi globali come il social network cinese. La decisione dei giudici sanmarinesi ha respinto il ricorso di TikTok, confermando la sanzione e rifiutando la richiesta di rimborso, creando un precedente che potrebbe influenzare altre nazioni.

Le motivazioni della multa a TikTok

La sanzione inflitta a TikTok deriva dalla violazione delle normative relative alla verifica dell’età degli utenti. Secondo l’Autorità garante della protezione dei dati personali di San Marino, la piattaforma non ha adottato misure adeguate per garantire che gli utenti avessero l’età necessaria per utilizzare il servizio. Nel comunicato ufficiale, si afferma che TikTok non ha dimostrato di aver verificato che il consenso fosse fornito da utenti maggiori di 16 anni o, nel caso di utenti minori, dai genitori.

La legislazione sammarinese richiede infatti che i ragazzi sotto i 16 anni possano registrarsi solo con il consenso dei genitori, in linea con il GDPR, il regolamento europeo per la protezione dei dati. Questa normativa, sebbene rigorosa, si scontra con le difficoltà tecniche di verifica dell’età, che le piattaforme spesso tentano di aggirare con sistemi di autocertificazione. Tuttavia, San Marino ha adottato una posizione ferma, ritenendo inaccettabile un tale approccio, e ha già vinto una causa simile contro un altro grande attore del settore.

Il caso di Meta e la differenza di sanzioni

Nel 2024, Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha già subito una multa di un milione di euro per violazioni simili. Anche in quel caso, Meta ha tentato di appellarsi contro la sanzione, senza successo. La disparità tra le due multe ha sollevato interrogativi. Come mai TikTok ha ricevuto una sanzione così più alta rispetto a Meta in un intervallo di tempo così breve?

L’avvocata Patrizia Gigante, rappresentante dell’Autorità di San Marino, ha spiegato che Meta aveva risposto attivamente alle richieste di chiarimenti, presentando una relazione giustificativa. Invece, TikTok ha ignorato le comunicazioni, portando a un trattamento più severo. Questo approccio ha influito sulla decisione finale dei giudici, che hanno ritenuto opportuno punire severamente il comportamento della piattaforma cinese.

San Marino come modello per la regolamentazione

La multa inflitta a TikTok potrebbe fungere da esempio per altri Paesi, inclusa l’Italia, che si trovano a dover affrontare le sfide della regolamentazione nel settore digitale. L’Italia sta ancora valutando come garantire controlli adeguati sull’età degli utenti, con varie proposte in discussione, tra cui l’adozione di sistemi di verifica basati su documenti d’identità e l’innalzamento dell’età minima per il consenso digitale.

Con l’introduzione del Portafoglio europeo dell’identità digitale (EUDI Wallet) prevista per il prossimo anno, l’Unione Europea potrebbe finalmente delineare una linea comune su queste questioni. Nel frattempo, San Marino ha aperto la strada, dimostrando che anche i giganti della tecnologia possono essere soggetti a responsabilità legali e normative, e che la protezione dei dati personali è una questione di fondamentale importanza per tutti.

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