Dazi: intesa Ue-Usa per un’aliquota unica al 15% e settori colpiti

Veronica Robinson

Luglio 28, 2025

In Scozia, il 27 luglio 2025, si è raggiunto un accordo significativo tra Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Questo accordo stabilisce una nuova tariffa del 15% su gran parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, un notevole aumento rispetto alla precedente media del 4,8%. La presidente von der Leyen ha chiarito che questa tariffa rappresenta un limite massimo e si applicherà a numerosi settori, tra cui l’industria automobilistica, i semiconduttori e i prodotti farmaceutici. Tuttavia, sono previste esenzioni per alcuni settori specifici, come certi farmaci generici, microprocessori, componenti aeronautici e materie prime critiche.

Impegni economici e investimenti

In base all’intesa, l’Unione Europea si è impegnata ad acquistare prodotti energetici statunitensi per un valore stimato di 750 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Inoltre, è previsto un investimento complessivo di 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti, che si somma agli investimenti già esistenti. Questo accordo include anche una garanzia di flessibilità per quanto riguarda tecnologie emergenti, intelligenza artificiale e criptovalute. L’Unione Europea ha deciso di sospendere due pacchetti di contromisure da 92 miliardi di euro, che sarebbero dovuti entrare in vigore il 7 agosto, in attesa della piena attuazione dell’accordo.

Settori esclusi e preoccupazioni future

Nonostante i progressi, l’accordo non si estende ai dazi sull’acciaio e sull’alluminio, per i quali gli Stati Uniti hanno imposto un dazio globale del 50%. La presidente von der Leyen ha espresso l’intenzione di rinegoziare questi termini in futuro, suggerendo la possibilità di un “sistema a quote” per questi materiali. Secondo quanto riportato dal New York Times, un alto funzionario americano ha confermato che l’accordo commerciale non include i dazi esistenti su acciaio e alluminio.

Impatto sui vari settori

La nuova tariffa del 15% rappresenta un vantaggio per il settore automotive, in particolare per la filiera della componentistica, che beneficerà di una riduzione del dazio dal 27,5% a questa nuova soglia. Tuttavia, il settore agroalimentare potrebbe subire conseguenze negative, in particolare per il vino italiano, il quale genera un fatturato di 1,9 miliardi di euro negli Stati Uniti. Si stima che il nuovo dazio avrà un impatto economico di circa 317 milioni di euro sul settore. Al contrario, i prodotti lattiero-caseari e l’olio extravergine d’oliva sembrano essere esenti da tali dazi.

Per quanto riguarda il comparto sanitario, le dichiarazioni di Trump hanno sollevato preoccupazioni. Il presidente ha messo in guardia contro la dipendenza da paesi terzi per i farmaci, minacciando dazi progressivi già a partire da agosto, con possibilità di arrivare fino al 200%. I vaccini e i dispositivi essenziali, tuttavia, rimarranno al 15%.

Settori strategici e esenzioni

Le esenzioni previste dall’accordo riguardano settori ad alta intensità tecnologica e i cosiddetti “prodotti strategici”, per i quali non si applicheranno dazi. Tra questi, si trovano aeromobili e componenti, l’industria aerospaziale, robotica avanzata e macchinari industriali. Inoltre, alcuni prodotti chimici, farmaci generici e apparecchiature a semiconduttori saranno inclusi nell’elenco delle esenzioni, così come alcuni prodotti agricoli e materie prime essenziali. Anche le bevande alcoliche potrebbero beneficiare di questa esenzione, evidenziando l’attenzione posta su settori cruciali per entrambe le economie.

×