Le trattative tra Stati Uniti ed Europa, che si sono protratte per oltre tre mesi, si sono finalmente concluse il 15 maggio 2025 con un accordo che prevede l’applicazione di dazi ridotti al 15% sulle merci europee destinate al mercato statunitense. A partire dal 1° agosto, anche le tariffe sui veicoli passeranno dal 25% al 15%. Tuttavia, rimangono inalterate le tariffe elevate al 50% su acciaio e alluminio, imposte dagli Stati Uniti. Il settore farmaceutico, uno dei più vulnerabili, non è stato incluso nell’accordo.
Le dichiarazioni di Donald Trump
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato: “Non possiamo dipendere da Paesi terzi per i farmaci“. Secondo Trump, l’intesa avrà un impatto significativo sull’agricoltura e favorirà l’industria automobilistica. In cambio della riduzione delle tariffe, che erano state minacciate al 30%, l’Europa si impegna ad acquistare beni per un valore di 750 miliardi di dollari, tra cui energia e armamenti, dagli Stati Uniti. Inoltre, l’Europa si è impegnata a investire 600 miliardi di dollari nel mercato statunitense.
Le ripercussioni sul mercato italiano
Dal canto suo, Unioncamere ha analizzato le ripercussioni di questi dazi sul mercato italiano, evidenziando che l’impatto sarà limitato. Solo un terzo delle imprese italiane esporta oltreoceano e la maggior parte di queste è costituita da grandi aziende, meglio attrezzate per affrontare eventuali difficoltà . Tuttavia, gli artigiani esprimono preoccupazione per le possibili conseguenze. La Cna ha sottolineato la necessità di misure compensative e di sostegno per affrontare le sfide che potrebbero derivare da questa situazione.