Israele consente l’ingresso di aiuti umanitari mentre 38 ex ambasciatori chiedono il riconoscimento della Palestina

Rosita Ponti

Luglio 28, 2025

Israele ha avviato un sistema di corridoi umanitari e ha programmato lanci aerei per alcune ore al giorno, mentre la situazione a Gaza continua a deteriorarsi. Nella giornata di ieri, sono stati registrati ulteriori 62 decessi, con 34 civili uccisi mentre si trovavano in fila per ricevere cibo. La tensione si intensifica, con Tel Aviv che ha sequestrato la nave della Freedom Flotilla e uno dei due attivisti italiani a bordo ha accettato di essere espulso.

Minacce degli houthi alle navi commerciali con Israele

Domenica, gli Houthi dello Yemen hanno annunciato che attaccheranno tutte le navi che commerciano con Israele, senza considerare la nazionalità o la destinazione. Questa azione fa parte della loro quarta fase di operazioni militari contro il Paese. Il portavoce militare degli Houthi ha esortato le nazioni a esercitare pressione su Israele affinché interrompa le sue aggressioni e revocasse il blocco sulla Striscia di Gaza. Dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, gli Houthi hanno già condotto attacchi contro navi ritenute legate a Israele, sostenendo che tali azioni sono atti di solidarietà verso i palestinesi. A maggio, gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con gli Houthi per fermare i bombardamenti in cambio della cessazione degli attacchi via mare, anche se gli Houthi hanno dichiarato che l’accordo non protegge Israele.

Le parole del cardinale Pizzaballa sulla devastazione a Gaza

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha descritto la situazione a Gaza come estremamente complessa, evidenziando la devastazione delle relazioni umane. Durante un incontro con giovani pellegrini ad Assisi, ha sottolineato che la guerra distrugge tutto e ha esortato la nuova generazione a costruire una pace duratura. Pizzaballa ha affermato che la pace richiede tempo e deve essere costruita attraverso il rispetto e la dignità reciproca, sottolineando che la responsabilità di questo compito ricade sulle spalle dei giovani.

Posizione dell’ONU sugli aiuti umanitari

L’ONU ha accolto con favore la decisione di Israele di aumentare gli aiuti umanitari, compreso l’allentamento delle restrizioni su cibo, medicinali e carburante provenienti dall’Egitto. Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari, ha dichiarato che anche se alcune restrizioni sono state allentate, è necessario un impegno costante per evitare carestie e crisi sanitarie. Sono stati segnalati i primi invii di aiuti, con circa cento camion che hanno iniziato a operare.

La situazione drammatica a Gaza: 62 morti in un giorno

Nonostante l’annuncio di una pausa tattica da parte di Israele per facilitare l’ingresso degli aiuti, la giornata di ieri ha visto un tragico bilancio di almeno 62 morti a Gaza, di cui 34 erano civili in attesa di cibo. Queste informazioni sono state riportate da Al Jazeera, che ha citato fonti locali. La situazione continua a essere critica, con la popolazione civile che soffre enormemente a causa della mancanza di beni di prima necessità.

Khalil al-Hayya di Hamas critica i negoziati con Israele

Khalil al-Hayya, leader di Hamas per la Striscia di Gaza, ha affermato che non ha senso continuare i negoziati per un cessate il fuoco mentre i palestinesi muoiono di fame. In un videomessaggio, ha denunciato l’uso dei negoziati da parte di Israele come pretesto per perpetuare la sofferenza della popolazione. Le sue dichiarazioni seguono quelle del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha dichiarato che non ci saranno più scuse per non proseguire l’offensiva contro Gaza.

Espulsione di attivisti dalla nave Handala

Tre attivisti a bordo della Freedom Flotilla, inclusi un italiano e una parlamentare francese, hanno accettato l’espulsione dopo essere stati intercettati dalla marina israeliana. Gli avvocati degli attivisti hanno dichiarato che le autorità israeliane hanno offerto loro la scelta tra espulsione volontaria e detenzione. Gli altri attivisti, tra cui due giornalisti di Al Jazeera, rimangono sotto custodia in attesa di udienze legali.

Richiesta di aiuti umanitari e cessate il fuoco da parte del Regno Unito

Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che la decisione di Israele di consentire pause umanitarie non è sufficiente per alleviare le sofferenze a Gaza. Ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco duraturo e del rilascio degli ostaggi, affinché gli aiuti possano fluire liberamente nella Striscia.

Il programma alimentare mondiale e le scorte per Gaza

Il Programma alimentare mondiale ha espresso soddisfazione per l’apertura di corridoi umanitari da parte di Israele, affermando di avere scorte sufficienti per nutrire l’intera popolazione di Gaza per quasi tre mesi. L’ente ha ribadito l’importanza di garantire l’accesso sicuro agli aiuti.

Commento sulla pirateria navale da parte della Freedom Flotilla

La Freedom Flotilla ha denunciato l’abbordaggio della nave Handala da parte dell’esercito israeliano come un grave atto di pirateria, sottolineando che si tratta di una violazione del diritto internazionale. Gli attivisti a bordo, impegnati in una missione umanitaria, sono stati detenuti illegalmente secondo le convenzioni internazionali.

Annuncio dell’esercito israeliano sulla pausa tattica

L’esercito israeliano ha comunicato che la pausa nelle operazioni a Gaza sarà attuata quotidianamente fino a nuovo avviso, in particolare nelle aree in cui non sono in corso operazioni militari. La pausa è stata definita una misura per facilitare l’ingresso degli aiuti.

La posizione di Hamas sulla tregua

Il direttore generale del ministero della Salute di Gaza ha avvertito che la tregua annunciata non avrà alcun significato se non porterà a un reale salvataggio di vite umane, sottolineando che ogni ritardo significa un nuovo funerale e che la situazione continua a essere critica.

Operazioni di lancio di aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano

L’esercito israeliano ha effettuato lanci aerei di aiuti umanitari a Gaza, inclusi pacchi di viveri, come parte degli sforzi per affrontare la crisi alimentare che colpisce migliaia di palestinesi.

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