Patrizia Messina Denaro, sorella del noto boss mafioso Matteo, ha riacquistato la libertà dopo aver scontato una pena di 14 anni e mezzo nel carcere di Vigevano, in provincia di Pavia. L’arresto della donna risale al 2013, e la sua scarcerazione avvenuta nel 2025 ha riacceso l’interesse sulla sua figura e sul suo legame con il clan mafioso.
Il ritorno a Castelvetrano
Patrizia Messina Denaro ha fatto ritorno a Castelvetrano, dove è soggetta all’obbligo di firma. Secondo quanto riportato da Repubblica, la donna è a conoscenza di numerosi segreti legati al suo famoso fratello, arrestato nel 2023 dopo una lunga latitanza durata trent’anni. La sua presenza a Castelvetrano, un comune siciliano noto per le sue radici mafiose, rappresenta un elemento di continuità con il passato criminale della famiglia. Patrizia, infatti, svolgeva un ruolo cruciale nel mantenere attivo il sistema di comunicazione del boss, contribuendo così alla sua capacità di rimanere in libertà per un periodo così prolungato.
Il sistema di comunicazione di Messina Denaro
Secondo le autorità giudiziarie, Patrizia aveva il compito di gestire un complesso sistema di comunicazioni che permetteva a Matteo Messina Denaro di rimanere in contatto con i membri del suo clan e di orchestrare le attività illecite. Durante le indagini, i carabinieri del Ros hanno rinvenuto diversi biglietti nel covo di Campobello di Mazara, nei quali si faceva riferimento esplicito alla sorella e alle spese legali a lei collegate. Tra i messaggi ritrovati, figuravano annotazioni come “4.500 Avv. Patrizia” e “1.000 Pat“, evidenziando il sostegno economico che riceveva per la sua difesa e per il suo sostentamento.
Chi è Patrizia Messina Denaro: la condanna
Patrizia Messina Denaro è stata condannata per associazione mafiosa ed estorsione, a seguito di un’indagine avviata nel dicembre 2013. Questa inchiesta ha messo in luce la rete di collaboratori e sostenitori del boss latitante, rivelando il ruolo centrale della sorella, che, in assenza del marito detenuto, si trovava a gestire le operazioni del clan. Il blitz condotto il 13 dicembre 2013 a Castelvetrano ha portato all’arresto di 30 persone, tra cui Patrizia e diversi membri della sua famiglia, come il nipote Francesco Guttadauro e i cugini Giovanni Filardo, Lorenzo Cimarosa e Mario Messina Denaro. Queste operazioni hanno permesso di smantellare una parte significativa del potere economico e politico del clan, che si era dimostrato uno dei più influenti all’interno della mafia siciliana. Patrizia, in particolare, era responsabile della trasmissione di messaggi tra il boss e i suoi affiliati, mantenendo attiva la rete criminale nonostante le difficoltà legate alla detenzione del fratello.