La vicenda che coinvolge Raoul Bova, la modella Martina Ceretti e l’ex paparazzo Fabrizio Corona si arricchisce di nuovi sviluppi nel 2025. Federico Monzino, un pubblico relazioni milanese e amico di Ceretti, ha rivelato di aver contattato Corona per discutere la possibilità di rendere pubbliche le conversazioni tra la giovane modella e l’attore. Monzino sostiene che la ragazza desiderasse “diventare famosa”, ma si dissocia da ogni accusa di tentativo di estorsione, come denunciato da Bova. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e ha già sequestrato i telefoni dei soggetti coinvolti per chiarire la situazione.
Il tradimento e la diffusione degli audio
La Procura di Roma ha avviato un’indagine per tentata estorsione nei confronti di ignoti, dopo che Raoul Bova ha segnalato di aver ricevuto un messaggio anonimo che lo metteva in guardia sulla possibile diffusione di chat private con Martina Ceretti. Questo messaggio, giunto pochi giorni prima della pubblicazione, conteneva toni allusivi e sembrava suggerire una richiesta economica, a cui Bova ha scelto di non rispondere. Il 21 luglio, Fabrizio Corona ha reso pubbliche queste chat nel podcast “Falsissimo”, condividendo audio e messaggi dell’attore verso la modella, tra cui frasi affettuose come “Buongiorno essere speciale…”.
Le autorità hanno provveduto al sequestro dei telefoni di Raoul Bova, Martina Ceretti, Fabrizio Corona e Federico Monzino per analizzare i dispositivi e ricostruire l’intera catena di divulgazione del materiale. L’inchiesta, sotto la direzione del pubblico ministero Eliana Dolce, non si limita a ipotizzare la tentata estorsione, ma contempla anche il reato di ricettazione, nel caso in cui chi ha diffuso il materiale fosse consapevole della sua provenienza illecita. La questione tocca anche la vita privata dell’attrice Rocío Muñoz Morales, compagna di Bova. L’avvocato di Bova, David Leggi, ha dichiarato che la coppia era “separata di fatto da molto tempo” e si alternava nella cura delle figlie. Tuttavia, l’avvocato di Rocío, Antonio Conte, ha contestato questa affermazione, affermando che la sua assistita non era a conoscenza della separazione e ha appreso dei fatti dai media. “La mia assistita è rimasta senza parole e desidera proteggere le proprie bambine da questo improvviso quanto doloroso clamore”, ha dichiarato.
La versione di Monzino: “Ho contattato Corona per Martina”
Federico Monzino, 30 anni, ha fornito una ricostruzione dettagliata della vicenda durante un’intervista con “Il Messaggero”, negando qualsiasi accusa di tentata estorsione. Ha confermato di aver contattato Fabrizio Corona a nome di Martina Ceretti, spiegando che l’iniziativa era volta esclusivamente a ottenere visibilità: “Questa cosa l’abbiamo fatta insieme io e Martina, in quanto lei voleva diventare famosa, ma non poteva scrivergli direttamente”. Monzino ha sottolineato di non essere indagato, ma di essere semplicemente una persona informata sui fatti, e ha già coinvolto i suoi legali, mostrando il dispositivo alla polizia per l’analisi. Ha insistito sul fatto che il materiale è stato inviato consapevolmente, affermando di aver condiviso chat e audio direttamente a Corona dal proprio computer, negando qualsiasi sottrazione fraudolenta. Ha respinto con fermezza l’idea di una richiesta di “un regalo” da parte di Bova, affermando che non vi fosse stata alcuna condotta intimidatoria o estorsiva.
Corona contro Monzino e Ceretti
Tuttavia, la situazione si complica con le dichiarazioni di Fabrizio Corona, che ha affermato tramite i suoi canali social che “come riferito dalla polizia, Federico e Martina hanno contattato Bova per chiedere soldi in cambio della mancata pubblicazione del materiale”. Monzino ha smentito questa versione, dichiarando: “Non faccio accuse a caso, come altri”, suggerendo che la responsabilità potrebbe ricadere su terzi. Ha affermato di non sapere se Martina o Corona abbiano condiviso le chat con altre persone. Secondo Monzino, le affermazioni attribuite alla polizia da Corona sono fuorvianti, e ha anche negato che lui e Ceretti fossero sotto l’effetto di sostanze al momento dell’invio dei messaggi, come insinuato da Corona.
Chi è Federico Monzino
Federico Monzino è un giovane imprenditore di Milano, noto per il suo ruolo di influencer e per i legami familiari con una lunga tradizione imprenditoriale. A 30 anni, è co-titolare del marchio Cranchi Yachts, un cantiere nautico fondato nel 1870, che continua a essere gestito in partnership con la famiglia Cranchi. La sua famiglia ha sempre avuto un ruolo significativo nell’imprenditoria milanese, avendo fondato negli anni Trenta i celebri magazzini Standa. Questi rappresentarono un importante punto di riferimento nel commercio al dettaglio italiano fino alla loro cessione negli anni Sessanta.
In aggiunta, la famiglia Monzino ha istituito il noto Centro Cardiologico Monzino di Milano, fondato nel 1981 da Italo Monzino, riconosciuto a livello internazionale per la cura e la ricerca cardiovascolare. La tradizione imprenditoriale della famiglia si estende anche all’editoria musicale, con attività che risalgono al XVIII secolo. Federico Monzino rappresenta una continuità di questo patrimonio, essendo attivo anche nel settore immobiliare e nella comunicazione digitale attraverso il suo profilo Instagram, dove condivide contenuti di lifestyle e eventi milanesi, vantando decine di migliaia di follower.