Cancro alla prostata avanzato: l’Unione Europea approva nuova indicazione per darolutamide

Veronica Robinson

Luglio 29, 2025

Il 29 luglio 2025 rappresenta una data cruciale nella battaglia contro il carcinoma della prostata. La Commissione Europea ha dato il via libera alla commercializzazione di darolutamide, un inibitore orale del recettore degli androgeni, in associazione con la terapia di deprivazione androgenica (ADT). Questa approvazione è frutto di uno studio clinico di fase 3, noto come Aranote, che ha dimostrato come la combinazione di darolutamide e ADT possa ridurre il rischio di progressione della malattia o morte del 46% rispetto al solo trattamento con placebo e ADT.

Analisi dello studio Aranote

Lo studio Aranote ha segnato un progresso significativo nella ricerca relativa al carcinoma della prostata avanzato. I risultati ottenuti hanno evidenziato come l’integrazione di darolutamide con ADT migliori in modo significativo la prognosi per i pazienti, abbassando il rischio di progressione della malattia e di mortalità. L’analisi ha rivelato un hazard ratio (HR) di 0,54, con un intervallo di confidenza del 95% (CI) compreso tra 0,41 e 0,71, accompagnato da un valore P inferiore a 0,0001, conferendo così una rilevanza statistica ai risultati. La combinazione di darolutamide è già approvata in oltre 85 paesi, utilizzata sia in associazione con la chemioterapia a base di docetaxel che come monoterapia in pazienti ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica.

Impatto clinico e qualità della vita

Orazio Caffo, direttore del reparto di Oncologia presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, ha sottolineato l’importanza di questa approvazione, evidenziando come la combinazione di darolutamide e ADT fornisca ai medici una maggiore flessibilità nella personalizzazione dei piani terapeutici. Questa nuova opzione terapeutica rappresenta una significativa opportunità per i pazienti, consentendo loro di affrontare la malattia con un trattamento ben tollerato che non compromette la qualità della loro vita. Caffo ha messo in luce che i risultati dello studio Aranote non solo migliorano il controllo della malattia, ma permettono anche ai pazienti di condurre una vita quotidiana più normale, riducendo il disagio associato alla terapia.

Statistiche sul carcinoma della prostata

Nel corso del 2024, in Italia, sono state registrate circa 40.200 nuove diagnosi di carcinoma della prostata, rendendolo il tumore più frequente tra gli uomini. Caffo ha enfatizzato l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione di questa patologia, dove la collaborazione tra specialisti può ottimizzare l’accesso alle cure e migliorare la qualità della vita dei pazienti. A livello globale, il carcinoma della prostata si colloca come il secondo tumore più comune e la quinta causa di morte per cancro tra gli uomini. Nel 2022, si stima che 1,5 milioni di uomini abbiano ricevuto una diagnosi di questa malattia, con circa 397.000 deceduti a causa di essa. Si prevede un incremento delle diagnosi, che potrebbero raggiungere i 2,9 milioni entro il 2040.

Prospettive future per darolutamide

Christine Roth, vicepresidente esecutivo di Bayer, ha affermato che la terza approvazione europea di darolutamide rappresenta una conquista significativa nel trattamento del carcinoma della prostata avanzato. Con dati clinici solidi provenienti da studi come Aranote, Arasens e Aramis, darolutamide si propone come un’alternativa terapeutica promettente in vari stadi della malattia. Bayer, in collaborazione con Orion Corporation, si impegna a garantire che il farmaco sia ampiamente accessibile ai pazienti che ne necessitano, contribuendo così a migliorare i risultati clinici e la qualità della vita di coloro che affrontano questa sfida sanitaria complessa.

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