Il fenomeno dell’encefalopatia traumatica cronica (CTE), comunemente conosciuta come “demenza dei pugili”, continua a destare allerta a livello mondiale. Questa patologia colpisce in modo particolare gli atleti che hanno subito ripetuti traumi cranici, ma anche i soldati esposti a esplosioni. Recentemente, l’attenzione su questo tema è tornata a crescere a seguito di un tragico evento avvenuto il 27 luglio 2025 a Manhattan. In quella data, Shane Devon Tamura, un 27enne originario di Las Vegas, ha fatto irruzione in un grattacielo situato al 345 di Park Avenue, armato di un fucile M-4. Prima di togliersi la vita, ha lasciato un messaggio in cui dichiarava di soffrire di CTE, riaccendendo il dibattito sulle implicazioni di questa malattia.
Cos’è la Cte (encefalopatia traumatica cronica)
La CTE è stata identificata per la prima volta negli anni Venti del secolo scorso, inizialmente associata ai pugili e successivamente riconosciuta in altri sportivi, come i giocatori di football americano. Secondo il Manuale MSD, la CTE si sviluppa in atleti professionisti e in individui che hanno subito traumi cranici ripetuti, tra cui le concussioni. Aggiornamenti recenti, risalenti a febbraio 2025, hanno messo in evidenza che questa malattia può manifestarsi anche nei soldati che hanno subito lesioni craniche a seguito di esplosioni durante il combattimento. Gli esperti continuano a indagare sui motivi per cui solo alcune persone sviluppano la CTE, senza avere ancora una chiara comprensione del numero di lesioni o della forza necessaria per innescare questa patologia.
Sintomi della Cte
I sintomi dell’encefalopatia traumatica cronica possono variare in modo significativo. Le persone affette possono manifestare cambiamenti dell’umore, tra cui depressione, irritabilità e pensieri suicidi. Possono anche presentare alterazioni comportamentali, mostrando comportamenti impulsivi o aggressivi, oltre a difficoltà nella funzione mentale, come problemi di memoria e confusione. Altri sintomi comprendono difficoltà motorie, come movimenti lenti e scoordinati, e problemi di linguaggio. Secondo il Manuale MSD, i sintomi possono non manifestarsi fino a un’età avanzata, talvolta non prima dei 60 anni, ma potrebbero comparire anche in età adulta giovane, tra i 30 e i 40 anni.
Diagnosi e cura della Cte
La diagnosi della CTE avviene attraverso una valutazione medica approfondita, in cui i medici sospettano la malattia in pazienti con una storia di traumi cranici e sintomi caratteristici. Di solito, viene eseguita una risonanza magnetica per immagini per escludere altre patologie. Tuttavia, non esistono esami in grado di confermare definitivamente la diagnosi di CTE, che può essere accertata solo tramite l’analisi di un campione di tessuto cerebrale post-mortem. Questa realtà ha probabilmente influenzato la richiesta di Tamura, che ha chiesto che il suo cervello fosse esaminato. Attualmente, non esiste un trattamento specifico per la CTE; tuttavia, misure di supporto e consulenze psicologiche possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti.