L’Occidente deve riscoprire la propria civiltà mediterranea e riconoscere la Palestina

Rosita Ponti

Luglio 29, 2025

AgenPress. La questione dell’Europa è complessa e controversa. Secondo alcune opinioni, l’Europa non ha mai realmente preso forma come un’entità unitaria. La crisi della questione palestinese è un tema di riflessione profonda, che tocca le radici della civiltà e dell’umanesimo europeo. La perdita di vite umane, in particolare tra i palestinesi, rappresenta una tragedia che segna un punto critico per i valori umanistici che dovrebbero caratterizzare il continente.

Interconnessione culturale

L’Occidente, per sua natura, è un crogiolo di culture, molte delle quali affondano le radici nelle tradizioni orientali. Questa interconnessione culturale è difficile da riconoscere, ma è fondamentale per comprendere la storia. La civiltà romana, ad esempio, è stata influenzata dalle culture mediterranee, come quelle greca, persiana ed egiziana.

Fragilità dell’Europa

L’Europa, attualmente, appare come un insieme di Stati con fragilità interne. A differenza degli Stati Uniti d’America, che sono un amalgama di culture diverse, l’Europa sembra mancare di una civiltà unitaria. Senza il Mediterraneo, l’Europa non può definirsi tale, né tantomeno può aspirare a una federazione di Stati Uniti Europei. È essenziale considerare che il Mediterraneo include anche la Striscia di Gaza, e senza un riconoscimento della Palestina, non si può parlare di un Mediterraneo inclusivo.

Filosofia e dialogo

Il pensiero di filosofi come Oswald Spengler offre una visione profonda dell’Occidente, evidenziando le sue fasi di crescita e declino. Altri pensatori, come Vintila Horia e Maria Zambrano, hanno esplorato le intersezioni tra Occidente e Oriente, suggerendo che il dialogo tra queste due realtà è fondamentale per una comprensione più ampia della civiltà.

Crisi di valori

Attualmente, l’Occidente sembra trovarsi di fronte a una crisi di valori. La debolezza delle Nazioni è evidente e si manifesta in un contesto in cui il mondo circostante è motivato da significati forti, spesso legati a forme di integralismo che complicano ulteriormente il panorama globale. Le divergenze culturali e i “valori” non condivisi tra le diverse nazioni occidentali sono un segnale di allerta.

Identità e costruzione della Nazione

La riflessione di Ida Magli sulla necessità di una precisa idea di identità per la costruzione di una Nazione è più attuale che mai. L’Occidente, in effetti, non ha ancora affrontato adeguatamente il genocidio armeno, un evento che va oltre le questioni economiche e si radica in profonde differenze religiose ed etniche.

Ritrovare l’autorevolezza

Un’Europa forte deve ritrovare la propria autorevolezza attraverso valori e tradizioni condivisi. Con l’attuale pontificato di Leone XIV, sembra che ci sia la volontà di intraprendere un percorso di rinnovamento. È cruciale che l’Occidente faccia scelte coraggiose e rigorose, promuovendo una cultura che valorizzi l’identità e l’appartenenza.

Responsabilità collettiva

Siamo di fronte a una crisi di un “nuovo Occidente”, e la responsabilità di affrontare questa situazione è collettiva. Non possiamo permetterci di considerare come barbari coloro che vivono ai confini delle nostre Nazioni. La sfida è quella di affrontare il problema di Gaza con una consapevolezza maggiore, evitando di cadere in un linguaggio vuoto che ignora il dolore e il sangue versato. La storia non è solo un accumulo di eventi passati, ma richiede un impegno attivo nella costruzione di una civiltà responsabile. È tempo di risvegliarsi da un sogno che non può più ignorare le complessità della realtà attuale.

PIERFRANCO BRUNI

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