Ucciso da coloni israeliani, il sostenitore di No Other Land era un premio Oscar

Veronica Robinson

Luglio 29, 2025

Un cittadino israeliano ha aperto il fuoco, uccidendo l’attivista e insegnante palestinese Odeh Muhammad Hadalin nel villaggio di Umm al-Khair, situato nei pressi di Hebron, nella Cisgiordania occupata. L’episodio è stato confermato da funzionari locali e riportato da Al Jazeera. Hadalin era un attivista noto per il suo impegno sociale, incluso il supporto al documentario vincitore dell’Oscar “No Other Land“, che racconta le violenze perpetrate dai coloni e dalle forze israeliane contro la comunità palestinese di Masafer Yatta.

Dettagli sull’omicidio

La notizia dell’omicidio è stata diffusa dal Ministero dell’Istruzione dell’Autorità Nazionale Palestinese, che ha dichiarato sui social media che Hadalin è stato colpito a morte durante un attacco da parte dei coloni nel suo villaggio. Anche i registi del documentario, il giornalista israeliano Yuval Abraham e il collega palestinese Basel Adra, hanno confermato la tragica notizia.

Reazioni e conferme

Basel Adra ha espresso il suo dolore sui social media, raccontando che Hadalin è stato assassinato mentre si trovava davanti al centro comunitario del villaggio, colpito da un proiettile che gli ha trafitto il petto. Abraham ha descritto Hadalin come un’attivista straordinaria che ha contribuito in modo significativo al documentario. Ha anche condiviso un video dell’incidente, affermando che il presunto tiratore, identificato dai residenti, è Yinon Levi, già sanzionato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. La polizia israeliana ha confermato l’accaduto, segnalando che un cittadino israeliano è stato arrestato sul posto per essere interrogato.

Preoccupazioni delle Chiese

I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme hanno espresso la loro “profonda preoccupazione” e “ferma condanna” per un recente attacco violento che ha colpito la città cristiana di Taybeh, sempre in Cisgiordania. Hanno sottolineato che questo episodio non è isolato, ma fa parte di un preoccupante modello di violenza perpetrata dai coloni contro le comunità palestinesi, che colpisce case, luoghi di culto e stili di vita.

Critiche alla polizia israeliana

In una nota, hanno lamentato che le dichiarazioni ufficiali della polizia israeliana tendono a minimizzare l’accaduto, concentrandosi solo sui danni materiali, trascurando il contesto più ampio di intimidazione e violenza sistematica. Queste omissioni, secondo i leader religiosi, distorcono la verità e non affrontano le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, inclusi il diritto alla libertà religiosa e la protezione del patrimonio culturale.

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