La situazione di crisi che sta attraversando la Magneti Marelli ha raggiunto livelli allarmanti. L’assenza di offerte per l’acquisizione dell’azienda entro la scadenza del 28 luglio 2025, insieme alla possibile transizione del controllo dal fondo KKR a Strategic Value Partners, sta suscitando preoccupazioni in tutto il Paese. Questo scenario coinvolge oltre 6.000 lavoratori italiani e mette in discussione una realtà industriale che ha storicamente rappresentato un’eccellenza nel settore della componentistica per l’automotive.
Le dichiarazioni del deputato Fabrizio Cecchetti
Fabrizio Cecchetti, Deputato lombardo della Lega e Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla crisi della Magneti Marelli e ai potenziali effetti sul territorio del magentino. Secondo Cecchetti, la ristrutturazione, inizialmente concepita come un’operazione finanziaria, rischia di trasformarsi in una serie di tagli, chiusure e perdite di posti di lavoro, che avrebbero ripercussioni devastanti su numerose comunità locali.
La situazione critica a Corbetta
Una delle aree più colpite è Corbetta, dove si trova uno degli stabilimenti più rilevanti del gruppo, impiegando oltre 900 addetti. Qui, la produzione è diventata intermittente: il lavoro si svolge solo quando i componenti necessari vengono consegnati, lasciando i dipendenti a casa per il resto del tempo. Questa condizione non riguarda solo numeri, ma ha un impatto diretto su famiglie, vite e progetti, tutti messi in attesa.
Richiesta di intervento al governo
Per affrontare questa situazione insostenibile, Cecchetti ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Imprese e al Ministro del Lavoro, chiedendo quali misure urgenti intendano adottare per garantire la continuità dello stabilimento di Corbetta, proteggere i livelli occupazionali e sviluppare un piano industriale serio che offra stabilità e prospettive future.
La necessità di un intervento politico decisivo
Cecchetti ha sottolineato che la golden power, da sola, non è sufficiente a risolvere la crisi. È fondamentale un intervento politico deciso e una reale assunzione di responsabilità, poiché la questione riguarda il lavoro concreto e non semplicemente la finanza astratta. Non è accettabile che 900 famiglie a Corbetta e migliaia in tutta Italia possano essere compromesse a causa di decisioni prese da fondi d’investimento.
Fabrizio Cecchetti ha concluso il suo intervento affermando di essere dalla parte dei lavoratori, senza riserve. Ha messo in evidenza che il momento delle analisi è passato; ora è il tempo di ottenere risposte, garanzie e azioni concrete, prima che la situazione diventi irreversibile.