Lascia l’Italia e guadagna il doppio: il metodo legale che cambia davvero la tua vita

Trasferirsi

Lorenzo Fogli

Luglio 30, 2025

Sempre più italiani si trasferiscono all’estero per vivere meglio: scopri come farlo legalmente, risparmiando e trovando nuove opportunità di lavoro.

Per molti italiani l’idea di vivere all’estero non è più un sogno, ma un piano concreto per cambiare vita, risparmiare denaro e guadagnare meglio. Giovani, professionisti e famiglie intere stanno valutando mete come Germania, Spagna, Canada, Emirati o Giappone per sfuggire al peso della burocrazia, al costo della vita crescente o a un mercato del lavoro poco meritocratico. Ma trasferirsi fuori dall’Italia non è semplice: serve organizzazione, conoscenza delle regole e preparazione pratica per non incorrere in errori costosi.

Documenti, AIRE e tutto ciò che serve per partire davvero

Il primo ostacolo è la burocrazia, che varia notevolmente a seconda della destinazione. In Europa, grazie alla libertà di circolazione, è possibile viaggiare e rimanere per 90 giorni senza dover dichiarare nulla. Tuttavia, oltre i tre mesi, è necessario registrarsi nel nuovo Paese, dimostrando di avere un lavoro, una copertura sanitaria o risorse economiche sufficienti.

Per i Paesi fuori dall’UE la situazione si complica: serve un visto, e in molti casi un contratto sponsorizzato dal datore di lavoro locale. Alcuni stati, come il Canada o l’Australia, adottano sistemi a punti o percorsi di immigrazione mirati ai lavoratori qualificati. Bisogna richiedere il visto con anticipo, allegare documentazione tradotta, certificata e, spesso, superare interviste o test linguistici.

Trasferirsi
Vivere all’estero è più facile di quanto pensi: ecco come trasferirsi senza errori – www.rcovid19.it

Un altro passo fondamentale è l’iscrizione all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, obbligatoria per chi si trasferisce per più di 12 mesi. Questa iscrizione comporta l’uscita dal sistema sanitario nazionale italiano e ha ripercussioni anche sul pagamento delle tasse, che diventa legato al nuovo Paese di residenza. È quindi essenziale capire dove si diventa fiscalmente residenti, per evitare doppie imposizioni o sanzioni.

In parallelo, bisogna spesso ottenere un codice fiscale locale, una tessera sanitaria, aprire un conto corrente, magari prendere una sim telefonica e trovare un alloggio registrabile. Ogni passo richiede tempo e in certi casi consulenze specializzate, soprattutto per chi si trasferisce con la famiglia o con minori a carico.

Costi reali, stipendi e difficoltà culturali

Molti partono con la speranza di vivere meglio, ma spesso non valutano il costo reale della vita. È vero che in alcuni Paesi gli stipendi sono più alti, ma gli affitti, i servizi sanitari e le spese quotidiane possono essere molto più onerosi. Ad esempio, Londra e Zurigo offrono opportunità di carriera, ma sono tra le città più costose al mondo. Al contrario, Valencia, Porto o Cracovia offrono un equilibrio migliore tra qualità della vita e prezzi accessibili.

Il vero fattore determinante, però, resta il lavoro. Trovare un impiego stabile e ben pagato può richiedere mesi, soprattutto se servono certificazioni linguistiche o l’equipollenza del titolo di studio. Medici, insegnanti, ingegneri e architetti italiani spesso devono affrontare iter di riconoscimento lunghi e selettivi, con corsi integrativi o esami specifici nel Paese ospitante.

Non vanno sottovalutati poi gli aspetti psicologici e culturali. Molti italiani, dopo l’entusiasmo iniziale, sperimentano solitudine, nostalgia, difficoltà di integrazione. In Paesi molto diversi per cultura o abitudini sociali, come il Giappone o gli Emirati, ci si può sentire spaesati o fuori luogo. Sapersi adattare a ritmi, cibo, orari e regole diverse è fondamentale per non mollare tutto e tornare indietro.

Chi riesce ad affrontare questi cambiamenti con realismo e consapevolezza, però, spesso scopre una qualità della vita più alta, maggiore meritocrazia e servizi pubblici più efficienti. Non si tratta di “scappare”, ma di costruire un nuovo inizio con basi solide, evitando le illusioni da social e le promesse troppo belle per essere vere.

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